Fuga dal pdl
«Scelta molto dolorosa, ma giusta. Il governo deve andare avanti»
di Erre Bi
LA SCISSIONE | Non c’è spazio in uno stesso partito per due leader, né per posizioni discordanti e nemmeno per i rancori. Come prevedibile, nonostante i tentativi di Silvio Berlusconi di evitare la scissione, lo strappo si è consumato. Ora da un lato abbiamo la rediviva «Forza Italia» e dall’altro il «Nuovo centrodestra». Una divisione che anche se netta è tutt’altro che priva di strategie o tatticismi. Lo stesso Cavaliere, durante il suo discorso al Consiglio Nazionale, tra una punzecchiatura critica («centrodestra? Pensando a chi lo compone, non è molto efficace»); e una ironica («Avevo proposto loro di chiamarsi Cugini d'Italia»), invita a «Non fare dichiarazioni contro questo nuovo gruppo» perché alle prossime elezioni saranno alleati naturali di Forza Italia, «proprio come Fratelli d'Italia e la Lega Nord». Lo stesso nome del Pdl rimarrà per coalizione dei moderati
LA POSIZIONE DI ALFANO | Dal canto suo Angelino Alfano conserva toni pacati: «La decisione di non entrare in Forza Italia – dice - è stata presa quando abbiamo avuto la sensazione concreta e insuperabile che nel nostro partito prevalesse la voglia di voto anticipato, senza una prospettiva, con Berlusconi incandidabile e per di più con questa legge elettorale. Il governo sarà stabile e noi ci auguriamo che Forza Italia continui a sostenere questo governo».
«In questi anni non abbiamo sbagliato ideali, né persona. Affidandoci a Silvio Berlusconi non abbiamo sbagliato. Sono molto grato e riconoscente al presidente Berlusconi, continuo a coltivare un rapporto di profondo affetto nei suoi confronti: mi ha dato tanto, tantissimo, e io, nel mio piccolo, gli ho dato tutto. Ho fatto tutto il possibile per evitare una separazione amara».
DA EX DELFINO A LEADER | Piedi ben piantati per terra per l’ex delfino che durante la presentazione della nuova formazione politica «Nuovo centrodestra» afferma: «Siamo il movimento politico del futuro senza paura e nostalgia, forti della passione nel convincimento delle nostre idee e della speranza che l’Italia ce la farà ad uscire dalla crisi. Coltiviamo la ragionevole speranza di un’Italia migliore». «Il Governo sarà stabile e ci auguriamo che Fi continui a sostenerlo. Tutti i cinque ministri hanno aderito a Ncd, così come molti sottosegretari».
Domenica 17 novembre 2013