un'altra grande ambizione comune

Letta a Lipsia chiede all'Unione una svolta

«Coraggio di scegliere un'Europa federale»

E sull'Italia dice: «Cancellare lo stereotipo di un Paese assistito»

Letta al Congresso Spd
Letta al Congresso Spd

UN’ALTRA AMBIZIONE PER L’EUROPA |«Un'altra grande ambizione», ecco cosa manca oggi all’Europa. Lo dice il premier Enrico Letta intervenendo al congresso della Spd, a Lipsia. Secondo il presidente del Consiglio, l’Unione ha bisogno di crescere puntando ad un nuovo traguardo da raggiungere insieme, così come lo sono stati in passato l'euro o la riunificazione. Viene rilanciato il progetto di un’Europa federale, da raggiungere «Nei prossimi 10 anni». Un processo in cui «Italia e Germania saranno fondamentali» perché insieme con la Francia sono stati tra i tre paesi fondatori dell'Ue, e quindi «hanno doveri di solidarietà e responsabilità globale».

VERSO IL FEDERALISMO | «È necessario – dice Letta – dare coraggio» e forza al messaggio che si vuole costruire un'Europa federale. Solo così si può consentire alle generazioni future di dire che, in un mondo in cui cresceranno i Brics, la Cina e l'India, l'Europa sarà ancora influente». «Se non si farà una politica comune per la crescita e contro le disuguaglianze – avverte Letta – si rischierà di avere il parlamento europeo più antieuropeo della storia».

L’ITALA HA VINTO DA SOLA LA CRISI | E su l’Italia e la crisi economica puntualizza: «Si deve cancellare lo stereotipo di un Paese assistito. L'Italia ce l'ha fatta da sola a risollevarsi dalla crisi, non ha chiesto niente a nessuno, neanche un euro. Ha combattuto con le sue forze. Anzi, ha contribuito al fondo salva-Stati con 54 miliardi di euro, a fronte dei 61 della Francia e degli 81 della Germania, Paesi con economie molto più grandi. Ha dimostrato che sa fare il suo dovere fino in fondo, rispetta le regole ed è europeista per davvero» «Ora però - precisa il premier – l’Italia chiede all’Europa uno sforzo sulla crescita. Dal successo o dall'insuccesso del nostro paese dipende una parte dell'uscita della crisi dell'Europa». E ancora: «Si deve far passare il messaggio che in Europa nessuno si salva da solo. E se lo dice un leader tedesco è in grado di cambiare la linea europea».

SEMESTRE ALLA DIREZIONE DELL’UNIONE | In vista della leadership europea, Letta ha poi assicurato che «nel secondo semestre dell'anno prossimo saremo in grado di avere carte le carte in regola». «Con la legge di stabilità- ha sottolineato il premier -intendo portare avanti con determinazione l'obiettivo di avere per la prima volta nello stesso tempo il debito pubblico che scende, il deficit per il terzo anno di seguito sotto il 3%, la spesa pubblica primaria finalmente in calo, le tasse sulle famiglie in discesa e il segno piu' davanti alla crescita fino all'obiettivo dell'1% l'anno prossimo».

Venerdì 15 novembre 2013