il pd non intende far slittare i termini per la discussione della decadenza

Incontro Alfano Berlusconi, fumata bianca

L'accordo tra falchi e colombe è lontano

La posizione dei ministri Pdl è ben riassunta da Maurizio Lupi: «Se non lavoriamo nell’interesse dell’Italia continueranno a mandarci a casa tutti: falchi e falchetti, centrodestra e centrosinistra»

di Silvia Tozzi

Silvio Berlusconi
Silvio Berlusconi

ROMA | Ieri sera, Angelino Alfano è andato in visita da Silvio Berlusconi con tre proposte con l’obiettivo di salvare il Pdl. Le proposte, definite «distensive», non sarebbero però piaciute all’ex premier.

CONDIZIONI | Tema centrale la battaglia sulla decadenza, ma senza strappi sul «progetto Italia» e sul Consiglio Nazionale, da vivere senza scissioni. Berlusconi non ha nascosto invece di non essere per la distensione, di voler attaccare Pd e magistratura.

DECADENZA | I ministri Pdl continuano a tenere separati i piani del governo e delle sorti personali del Cavaliere, e non intendono dimettersi. Per Alfano sarebbe un errore trascinare il Paese nel baratro dell’instabilità. Come lui la pensano altri, come il ministro Maurizio Lupi: «Se non lavoriamo nell’interesse dell’Italia continueranno a mandarci a casa tutti: falchi e falchetti, centrodestra e centrosinistra». Insomma, a casa o tutti o nessuno.

IL PD E I 5STELLE | Di fronte all'ipotesi che il Pdl, ministri per primi, lavorino a un rinvio del voto del Senato, arriva immediato lo stop del Pd. «La decadenza di Silvio Berlusconi da senatore sarà votata secondo il calendario previsto», ha ribadito Danila Leva, responsabile Giustizia dei democratici. «È impensabile uno slittamento voto, abbiamo sempre rispettato regolamenti e procedure, e continueremo a farlo. Tutto dovrà avvenire secondo il regolamento. Il principio di legalità non può essere sacrificato su nessun altare». Beppe Grillo ha ricordato che il Cav «non è un perseguitato, ma un delinquente».

NESSUNA GRAZIA | Intanto, Franco Coppi, uno dei difensori del Cavaliere, al termine dell’udienza dell’appello bis in corso a Milano sulla tentata scalata da parte di Unipol avvenuta nel 2005 ha spiegato che la richiesta di grazia per Berlusconi non è stata presentata. Berlusconi è stato condannato in via definitiva per frode fiscale a quattro anni di carcere - tre dei quali condonati dall’indulto - nell’ambito del processo Mediaset. I suoi legali hanno depositato la richiesta di affidamento in prova ai servizi sociali. I legali hanno smentito che i figli di Berlusconi abbiano presentato una richiesta in tal senso al Quirinale.

Giovedì 14 novembre 2013