MANILA | É di almeno cento morti il bilancio delle vittime registrato dopo il passaggio del tifone Haiyan, nella città di Tacloban. A comunicare la notizia sono fonti governative. La capitale di Leyte, isola nel centro delle Filippine, è abitata da circa due milioni quindi l'attuale bilancio è destinato a peggiorare di molto con il passare delle ore. Al momento i cadaveri sono distesi sulle strade. Intere regioni sono state rase al suolo, quasi tutte le case distrutte o danneggiate in modo irreparabile, compreso l’aeroporto.

MORTI E SFOLLATI | Circa 800mila persone sono state costrette a lasciare le proprie abitazione prima dell'arrivo del tifone, che si è abbattuto sulla zona toccando cinque punti nelle province orientali di Samar Orientale, Leyte, Cebu e Iloilo con venti sostenuti di oltre 235 chilometri l'ora e raffiche fino a 275. Le scuole sono rimaste chiuse e gli abitanti stanno trovando ripari in centri di raccolta messi in piedi negli edifici pubblici.

LA FORZA DELLE TEMPESTE TROPICALI | Le Filippine sono particolarmente esposte a tempeste fortissime, perché l'arcipelago è il primo bastione di terraferma che i tifoni che si formano nell'Oceano Pacifico incontrano nel loro cammino. Ogni anno sono interessate da una ventina di tempeste tropicali. Nel 2001 il tifone Washi causò 1200 morti e 300 mila sfollati.

CORSA VERSO IL VIETNAM | Hayan, considerato da molti metereologi come il più potente della storia, si sta ora dirigendo verso il Vietnam, dove è cominciata l'evacuazione dai villaggi di almeno 100.000 residenti nelle province centrali di Danang e di Quang Ngai.