delibere di giunta attestanti il falso riguardo l'area feste
L'accusa è di «turbata libertà di scelta del contraente, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici». Ai domiciliari Giovanna Frusca, Carmelo Bagalà, Leonardo Rossi eAlessandro Cadei e Emanuele Casale
di Silvia Tozzi
ADRO | Il sindaco leghista di Adro (Brescia), Oscar Lancini, è agli arresti domiciliari.
I DOMICILIARI | Questa mattina alle 6, i carabinieri del nucleo investigativo di Brescia hanno suonato al campanello della sua abitazione con tanto di mandato. Stando alle prime informazioni, Lancini sarebbe coinvolto in una turbativa d’asta riguardante la realizzazione dell’area feste del paese. Le accuse sono: «Turbata libertà di scelta del contraente, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici». Sono attualmente ancora in corso le perquisizioni delle forze dell’ordine negli uffici comunali, che questa mattina sono rimasti chiusi al pubblico. Nell'ambito della medesima operazione, che vede indagati nel complesso 24 persone, sono state altresì notificate 18 informazioni di garanzia ad amministratori pubblici, pubblici funzionari ed imprenditori, nonché eseguite numerose perquisizioni e sequestri di materiale probatorio.
GLI ALTRI ARRESTATI | Landini è finito agli arresti domiciliari insieme ad altro quattro persone tra cui l'assessore ai lavori pubblici del comune di Adro, Giovanna Frusca, il segretario reggente del Carmelo Bagalà, il responsabile dell'area tecnica, Leonardo Rossi e due imprenditori edili, Alessandro Cadei e Emanuele Casale.
LE INDAGINI | L'attività investigativa dei carabinieri di Brescia è in corso dallo scorso anno ed è stata condotta attraverso intercettazioni telefoniche ed ambientali e acquisizione documentale, ha consentito di comprovare come gli indagati, a vario titolo, avessero «utilizzato crediti che il comune di Adro vantava nei confronti di imprenditori locali, derivanti da oneri di urbanizzazione e standard qualitativi a scomputo, per finanziare un'opera pubblica, una area feste sita in quella via Indipendenza, dal valore complessivo superiore al milione di euro, affidandone, mediante accordi collusivi e mezzi fraudolenti volti ad evitare i previsti bandi di gara, direttamente l'esecuzione ad imprenditori vicini al primo cittadino».
LA COLLUSIONE | Secondo gli inquirenti, sarebbe stato attestato falsamente, in una delibera di giunta attestante il falso, la completa gratuità ed urgenza dell'area feste, che ha avuto un costo per l'amministrazione comunale (ma in delibera si attestava di no). Sono stati stipulati «accordi collusivi, una turbativa d'asta in relazione all'aggiudicazione di un'area comunale, nel frattempo deliberata ed inserita nel patrimonio alienabile di quell'Amministrazione, in favore di un imprenditore locale».
LANCINI | Lancini condusse una crociata contro i genitori dei bimbi che non pagavano la mensa all’asilo, negando l’accesso ai pasti. Risolse l'imprenditore Silvano Lancini che pagò per quei bambini e venne premiato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Lancini (il sindaco) si infuriò con il Presidente, tanto da essere indagato (poi prosciolto) per vilipendio al capo dello Stato. Lancini ha fatto realizzare il polo scolastico intitolato a Gianfranco Miglio, coperto di simboli leghisti (che poi fu costretto a togliere) per il quale è ancora aperta una causa civile.
LA AZIENDA ELG | Lancini è stato coinvolto nella brutta vicenda dell'azienda di famiglia, la Elg, che versava scorie tossiche nei fossi (grazie anche alla prescrizione, Lancini non è mai stato condannato). Quella stessa azienda è poi passata di mano alla Vallesabbia Servizi srl (dove attualmente lavora anche il fratello di Lancini), recentemente chiusa (e poi riaperta) dalla procura per un grave episodio di inquinamento.
Venerdì 8 novembre 2013