Su Twitter l’hashtag #Cancellieridimettiti per farle pressioni
Ha detto: «Il mio onore è stato offeso da accuse opacità: il tema è tra i più delicati perché offende più di ogni altro il mio onore. Se dovessi essere d’intralcio a questo Governo sono pronta a fare un passo indietro»
di Silvia Tozzi
ROMA | Il ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri ha risposto in Senato e alla Camera dell’accusa di aver favorito Giulia Ligresti, arrestata il 17 luglio nell’ambito dell’inchiesta torinese su Fonsai, per l’ottenimento dei domiciliari.
LA RICOSTRUZIONE | Il ministro ha raccontato i fatti: «La ricostruzione dovrebbe far spazio ad una riflessione seria e pacata sulla mia condotta, la scarcerazione non è avvenuta a seguito di una mia pressione. Non ho mai sollecitato nei confronti di organi competenti la scarcerazione di Giulia Ligresti e non ho mai indotto altri ad agire in tal senso. La decisione della magistratura è stata indipendente». Ha ammesso di essere stata «amica di Antonino Ligresti, ma in nessun modo la mia carriera è stata influenzata da rapporti personali». Il ministro ha spiegato che il medico del carcere di Vercelli il 12 agosto aveva segnalato la gravità del caso di Giulia Ligresti e il 14 lo segnalò alla procura. «Le mie segnalazioni, invece, sono del 19, cinque giorni dopo». Nella telefonata con Gabriella Fragni, compagna di Ligresti, padre di Giulia, ha proseguito il Guardasigilli,«esprimevo un sentimento di vicinanza e mi rendo conto che qualche espressione possa aver ingenerato dubbi, mi dispiace e mi rammarico di avere fatto prevalere i miei sentimenti sul distacco che il ruolo del ministro mi dovevano imporre, ma mai ho derogato dal mio dovere. Le segnalazioni sulle condizioni di salute dei detenuti possono venire o dall’interno della struttura carceraria, dall’esterno, dalle associazioni», risponde «ad un dato di realtà, che con le segnalazione di eventi critici». Il fenomeno dei suicidi in carcere, ha sottolineato il ministro, è «alto» e ognuna di queste morti «è una sconfitta per lo Stato. Io ne sento tutto il peso». Ha ammesso che non tutti hanno la possibilità di bussare alla porta del ministro della Giustizia, non tutti hanno un diretto contatto. Ma posso garantire che nessuno più di me avverte questa disparità in tutta la sua dolorosa ingiustizia. È difficile essere vicini a tutti i detenuti».
ONORE OFFESO | «Il mio onore è stato offeso da accuse opacità: il tema è tra i più delicati perché offende più di ogni altro il mio onore, adombrando opacità di comportamenti o, peggio, vere e proprie distorsioni e deviazioni dai canoni di imparzialità e di correttezza istituzionale. In altre parole sarei venuta meno ai miei doveri di ufficio». Ha quindi ribadito la necessità di avere la fiducia: «Se dovessi essere d’intralcio a questo Governo sono pronta a fare un passo indietro».
IL FIGLIO | Riguardo a suo figlio, Piergiorgio Peluso, Cancellieri ha ricordato che è entrato in Fonsai nel maggio 2011 «ed in quel periodo avevo cessato dalle funzioni di commissario straordinario di Bologna ed ero una tranquilla signora che mai avrebbe pensato di diventare ministro».
IL PD | «Abbiamo ascoltato il ministro, e guardando l’esposizione dei fatti e gli atti abbiamo confermato la fiducia: non ci sono stati interventi fuori dalla sua responsabilità», ha commenta il segretario Pd Guglielmo Epifani «Non abbiamo nascosto che quel passaggio telefonico aveva dei problemi e lo stesso ministro ha riconosciuto che le frasi potevano essere equivocate. Abbiamo tenuto una posizione seria».
LE REAZIONI | Concluso l'intervento, si è alzato un lungo applauso. L'appoggio da parte del Pdl è stato totale. Critiche da Cinque Stelle e Lega, con i primi che hanno depositato una mozione di sfiducia individuale alla Camera. Il ministro, si legge nella mozione individuale di sfiducia depositata dai grillini a Palazzo Madama, «ha abusato della sua funzione e della sua qualità e per questo deve lasciare il dicastero di via Arenula». Una richiesta di dimissioni che la Lega è pronta a sostenere.
M5S | Alfonso Bonafede, deputato M5S vicepresidente della Commissione Giustizia della Camera, le ha detto: «Sostiene che chi l’ha criticata è ignorante? Noi ignoriamo sì, ignoriamo i motivi per i quali oggi non si dimette. Chieda scusa a tutti gli italiani, e con onore si dimetta». Il grillino accusa di aver distinto tra detenuti «di serie A e non di serie B o C, ma di serie Z.
L'OPINIONE PUBBLICA | Su Twitter l’hashtag #Cancellieridimettiti, con l’obiettivo di alimentare il pressing della Rete sul Guardasigilli.
Mercoledì 6 novembre 2013