«Questa amministrazione dice sì al disarmo e dichiara no a tutte le guerre»

Il sindaco pacifista di Messina, Accorinti

crea scandalo durante il 4 novembre

Il generale Ugo Zottin, comandante della divisione Culqualber dei Carabinieri, ha lasciato la piazza, seguito il comandante provinciale dell’Arma, il colonnello Stefano Spagnol. Si dissocia il ministro Gianpiero D'Alia

di Silvia Tozzi

Renato Accorinti
Renato Accorinti

MESSINA | Il sindaco pacifista Renato Accorinti durante la Festa delle Forze Armate ha inneggiato al disarmo e al ripudio della guerra, sventolando una bandiera della pace. Il sindaco ha ricordato che la Costituzione recita che l’Italia ripudia la guerra e invece continuiamo a finanziare la corsa agli armamenti. Il che ha fatto allontanare i Carabinieri.

L'ABBANDONO DELLA PIAZZA | Il generale Ugo Zottin, comandante della divisione Culqualber dei Carabinieri, ha lasciato la piazza, seguito il comandante provinciale dell’Arma, il colonnello Stefano Spagnol.

IL DISCORSO DEL SINDACO | Accorinti ha spiegato: Gli armamenti ci sono costati oltre 20 miliardi in tre anni, mentre sottraiamo risorse per le spese sociali, beni culturali e sicurezza. Io stesso ogni giorno ho dietro la porta tanta gente che vive sotto la soglia di povertà e non posso dare risposte per mancanza di soldi. Questa amministrazione dice sì al disarmo e dichiara no a tutte le guerre mentre la Sicilia rischia di diventare una portaerei del Mediterraneo».

LA BAGARRE | Quando il primo cittadino ha sventolato la bandiera della pace, è successo il finimondo ed è dovuta intervenire la Digos.

IL MINISTERO | Il ministro per la Pubblica Amministrazione e Semplificazione Gianpiero D'Alia era orripilato nel commentare l'accaduto: «Il sindaco Accorinti dovrebbe scusarsi pubblicamente con la cittadinanza messinese per una provocazione demenziale e inopportuna, che offende le Forze Armate e la memoria di quanti, anche nostri concittadini, sono morti per la pace in Italia e nelle missioni internazionali. Alle Forze armate, giustamente indignate per questo comportamento va la nostra solidarietà e gratitudine. Essere sindaco non significa fare l'attivista di una minoranza, per quanto rispettabile, ma rappresentare tutti i cittadini e il sentimento di un'intera comunità. Oggi Accorinti non l'ha fatto».

Martedì 5 novembre 2013