LONDRA | Anche in Gran Bretagna è crisi economica, la ripresa è lenta, per lo più a Londra e nelle attività finanziarie. La Prince’s Trust, un’associazione caritatevole che si occupa dell’educazione e della formazione professionale dei giovani, fondata dal principe Carlo nel 1976, ha recentemente chiesto un intervento più incisivo del governo perché un’intera generazione rischia di restare disoccupata tutta la vita.

LE STATISTICHE | I dati dell’Ufficio nazionale delle statistiche mostrano che 115 mila giovani tra i 18 e i 24 anni sono senza lavoro da più di due anni. Negli ultimi dieci anni la disoccupazione giovanile è quadruplicata. Nel 2012 i giovani inglesi con un impiego sono stati 208.000 in meno rispetto all’anno precedente, mentre uno su sei tra i 16 e i 24 anni non lavora e non studia. In situazioni di questo tipo, il Governo punta il dito contro lo straniero, e l’opinione pubblica inizia a pensare che se gli inglesi non hanno un lavoro non è accettabile che siano gli immigrati ad averlo. La crisi economica ha avuto ripercussioni negative molto marcate su tutto il paese, e in momenti di difficoltà come questi parte della popolazione locale inizia a nutrire sentimenti di paura e ostilità verso gli immigrati, che vengono visti come una minaccia. Paradossalmente, le aree in cui gli immigrati vivono da più tempo sono le meno tolleranti.

IMMIGRATI | Secondo gli ultimi dati dell’Ons, nel Regno Unito vivono oltre 7 milioni di immigrati, su un totale di popolazione di 73 milioni: uno straniero ogni 8 inglesi. Due terzi sono cittadini europei -soprattutto irlandesi e tedeschi- mentre i restanti sono pakistani, indiani, bangladeshi, jamaicani, americani. L’Inghilterra ospita 19 gruppi etnici formati da oltre 100.000 persone, la maggior parte delle quali vive a Londra. Gli italiani d’Oltre Manica sono 107 mila, in lento calo rispetto al passato.

IL GOVERNO | Per non perdere voti a favore di Ukip -il partito britannico di estrema destra- il Governo di David Cameron si è spesso mostrato ambiguo nei confronti della questione: ha invitato le aziende straniere ad investire oltre Manica, ma ha promosso pubblicità in Romania e Bulgaria che invitano i residenti a stare alla larga dall’Inghilterra «perché piove sempre».