non c'È neppure il dna di Rudy guede, per ora unico punito per la morte dell'inglese
Giulia Bongiorno, l'avvocato di Sollecito, spiega: «Questa perizia esclude categoricamente che il coltello sia l'arma del delitto: è l'ennesima prova che non c'è alcun collegamento tra Raffaele e l'omicidio di Meredith Kercher»
di Silvia Tozzi
FIRENZE | La nuova perizia svolta dai carabinieri del Ris ribadisce che la traccia di dna individuata sul coltello da cucina che l'accusa ritiene sia l'arma usata per uccidere Meredith Kercher è di Amanda Knox. Oggi sono sei anni che la giovane inglese è stata uccisa, e si è ancora in cerca del colpevole.
IL COLTELLO | Sul coltello c'è il dna di Amanda, ma non quello di Meredith (o di Rudy Hermann Guede e Raffaele Sollecito). Un bel colpo per le difese dei due imputati. Il coltello da cucina venne sequestrato in casa di Sollecito, all'epoca del delitto fidanzato con la Knox. Ma nel corso delle indagini, la polizia scientifica aveva isolato anche un'altra traccia genetica di Amanda Knox sul manico e una di Meredith sulla lama. Risultati che i periti della Corte d'assise d'appello di Perugia avevano ritenuto inattendibili, instradando il verdetto verso la successiva assoluzione dei due giovani. Sentenza poi annullata dalla Cassazione, che aveva disposto la celebrazione di un nuovo processo di secondo grado. Questa volta a Firenze.
LA DIFESA DI SOLLECITO | Giulia Bongiorno, l'avvocato di Sollecito, spiega: «Questa perizia esclude categoricamente che il coltello sia l'arma del delitto: è l'ennesima prova che non c'è alcun collegamento tra Raffaele e l'omicidio di Meredith Kercher, dopo la perizia sul gancetto del reggiseno che aveva escluso anche in quel caso la presenza del Dna di Sollecito». Se sul coltello, poi, non c'è il dna di Rudy Guede, condannato a 16 anni per l'omicidio, quella non è l'arma del delitto, dice l'avvocato. Per l'avvocato Luca Maori «si tratta della dimostrazione che Amanda ha preso il coltello per tirarlo fuori dal cassetto e farne un normale uso in cucina».
LA DIFESA DELLA KNOX | L'avvocato Luciano Ghirga sostiene che non è l'arma del delitto e la perizia presentata durante il processo di Perugia (in base alla quale Sollecito e Knox sono stati giudicati innocenti) era corretta.
GLI AVVOCATI DELLA KERCHER | L'avvocato Francesco Maresca, che rappresenta la famiglia della vittima, ribadisce che il coltello è stato usato dalla Knox «e tale elemento, valutato insieme a quelli già presenti, permette di ipotizzare la responsabilità degli imputati».
Giovedì 31 ottobre 2013