Sale la tensione sociale
Assaltato un blindato. Le forze dell’ordine rispondono con i lacrimogeni
MOVIMENTI PER LA CASA IN PIAZZA | «Una sola grande opera. Casa e reddito per tutti». Questo il grande striscione posto in testa al corteo dei movimenti per la casa, accompagnato da un unico forte grido: «Vergogna, vergogna» e ancora «Stop sfratti, sgomberi e pignoramenti». Dopo l'«acampada» di Porta Pia e i blitz delle scorse settimane, i manifestanti tornano in piazza per chiedere il blocco degli sfratti. Come per il corteo dello scorso 19 ottobre nella Capitale anche oggi la protesta si è trasformata in violenza.
ASSALTO AL BLINDATO | Una nota della Questura informa che: «I manifestanti dei movimenti per la casa hanno fatto registrare un «attacco molto violento allo sbarramento delle forze dell'ordine in via del Tritone», a Roma. Alcuni hanno anche assaltato un blindato delle forze dell'ordine. Agenti e militari hanno resistito all’attacco e per far fronte ai tentativi di sfondamento e rispondere al lancio di spray urticante sono ricorse al lancio di alcuni lacrimogeni. In precedenza dopo aver concordato con la Digos un percorso per arrivare nei pressi di via della Stamperia, i manifestanti hanno più volte tentato di sfondare i cordoni della polizia, in particolare in via del Corso in prossimità di via delle Muratte. Sono state rafforzate le misure di vigilanza nei pressi di Montecitorio. Le forze dell'ordine si sono schierate con due cordoni di blindati a protezione di Palazzo Chigi, bloccando l'accesso dei manifestanti. Al momento il bilancio feriti degli scontri è di un poliziotto e un carabiniere
LO SPIRITO DI PORTA PIA NON È MORTO | «Lo spirito di Porta Pia non è morto. Stiamo andando avanti in tante città - ha detto uno dei portavoce del Movimento, Paolo Di Vetta - è una battaglia, che chiede al governo di non usare i soldi per i grandi eventi e le grandi opere ma per dare una casa a chi non ce l'ha». La manifestazione è stata organizzata in contemporanea alla Conferenza Stato/Regioni/Province/Comuni, convocata dal Governo Letta per il 31 ottobre con l'obiettivo di definire un decreto sulle politiche abitative.
GOVERNO DISTANTE DALLA SOCIETÀ | La forte distanza tra le condizioni poste con la sollevazione e l'assedio del 19 ottobre e le posizioni espresse dal governo tramite il ministro delle infrastrutture e trasporti Lupi ha spinto i movimenti verso un'altra giornata di assedio. «L'indisponibilità nel mettere in campo misure urgenti destinando a necessità sociali come la casa e il reddito le risorse utilizzate per le grandi opere e i grandi eventi dimostra che a partire dalla manifestazione del 19 ottobre ora più che mai la sollevazione e l'assedio devono essere permanenti» conclude il portavoce Di Vetta.
Giovedì 31 ottobre 2013