dalla testimonianza di tievoli emerge che il passaggio accanto al giglio era voluto

Processo Costa Concordia, arriva Domnica

bloccata l'udienza per 20 minuti

La ballerina non voleva dire se aveva o meno una relazione con Schettino. Il suo avvocato le ha spiegato che per la legge italiana deve rispondere perché è sotto giuramento, e il giudice l'ha ammonita

di Silvia Tozzi

Domnica Cemortan
Domnica Cemortan

GROSSETO | Oggi l'udienza sul naufragio della Costa Concordia è stata sospesa per alcuni minuti perché la ballerina moldava Domnica Cemortan si è rifiutata per venti minuti di rispondere alla domanda se avesse una relazione sentimentale con il comandante Francesco Schettino, unico imputato.

L'OPERA DELL'AVVOCATO | L’avvocato di Domnica, Gianluca Madonna, le ha spiegato che per la legge italiana deve rispondere perché è sotto giuramento, e il giudice l'ha ammonita a parlare (sennò avrebbe avuto un processo penale), riuscendo così a ottenere una risposta. Sì, era l'amante di Schettino, ma «dopo l’incidente non ci siamo più visti. Prima era il mio comandante e io ero la sua preferita». E: «Sì avevamo una relazione sentimentale». Domnica salì sulla Costa Concordia a Civitavecchia il 13 gennaio 2012 senza avere il biglietto e senza sapere se fosse stata registrata. «Quando sei l'amante di qualcuno non ti chiedono il biglietto», avrebbe commentato Domnica con l'interprete durante il processo, chiedendo poi che quanto da lei detto non fosse tradotto, ma l'interprete ha detto che era obbligata riferire le sue frasi, e l'ha fatto. La ricostruzione del naufragio della ballerina moldava è questo: «Mi sono imbarcata sulla Concordia il 13 gennaio, come passeggero. Conoscevo già Schettino. A cena ho preso un dessert con il capitano, al tavolo c'erano persone che arrivavano e andavano via. Tra queste anche Onorato e Giampedroni. Schettino non mi ha detto niente riguardo all'avvicinamento. Non ho mai saputo niente del tragitto della nave. Alla fine mi hanno invitato ad andare a veder l'isola. Sono salita in plancia con Onorato. C'erano tutti gli ufficiali, sono rimasta da una parte. A un certo punto un ufficiale ha sbagliato l'ordine del comandante. Lui lo ha redarguito e ha ripetuto l'ordine. Dopo pochi minuti è successo quello che è successo. Non ho sentito l'impatto ma ho visto le luci di emergenza. Dopo 10 minuti è iniziato l'allarme vocale».

CIRO ONORATO | Ciro Onorato, maitre della nave, ha detto di aver visto Domnica Cemortan «impegnata ad aiutare le persone». Poi, ha ricordato che, dopo l’impatto Schettino gli ha chiesto di andare sul ponte 11: «La nave era già abbastanza inclinata», quindi ha detto: «Gliel’ho in napoletano, qua facimm a fine re zoccole», la fine del topo.

ANTONELLO TIEVOLI | Il primo maitre, Antonello Tievoli, ha confermato di aver chiesto a comandante Schettino, durante una cena avvenuta i primi di gennaio, di passare a meno di cinque miglia dall’isola. Dopo il naufragio - ha detto - Schettino gli avrebbe detto: «Ma chi ce l’ha fatto fa’...». Insomma, il passaggio così vicino al Giglio era atteso. La sorella di Tievoli, che vive sull'isola, alle 21.08 del 13 gennaio, 37 minuti prima dell’impatto della Concordia con gli scogli, ha scritto siu Facebook: «Tra poco passerà vicina vicina la Concordia di Costa Crociere, c’è mio fratello». Il processo è aggiornato all'11 novembre.

Martedì 29 ottobre 2013