indagine «stilo»
Arrestati trafficanti affiliati ai clan camorristici campani Gallo-Cavalieri di Torre Annunziata, Falanga di Torre del Greco e Licciardi di Napoli
I TIR DELLA DROGA | La droga viaggiava a bordo di tir che, partendo da Spagna e Olanda e seguendo itinerari ben collaudati, la facevano arrivare direttamente nella zona di Napoli, ma gli agenti della questura hanno interrotto i traffici illeciti dell'organizzazione criminale che li aveva posti in essere.
SCATTATANO LE MANETTE | La Squadra mobile del capoluogo campano, coadiuvata dagli uomini dei commissariati di Torre del Greco e Torre Annunziata, ha notificato 42 ordinanze di custodia cautelare in carcere. Una parte di queste erano destinate a individui già detenuti, mentre 22 erano destinate a persone in libertà che sono finite in carcere. L'accusa per tutti è di traffico internazionale di stupefacenti, estorsione e associazione mafiosa.
I CLAN COINVOLTI | Tra gli indagati molti elementi di spicco e affiliati ai clan camorristici Gallo-Cavalieri di Torre Annunziata, Falanga di Torre del Greco e Licciardi di Napoli. Sono inoltre ancora in fase di esecuzione decine di controlli e perquisizioni. L'indagine, denominata «Stilo» (dal tipo di auto utilizzata da una delle persone sottoposte a pedinamento), è stata condotta tra il 2004 e 2006, e ha fatto luce su un'organizzazione transnazionale che riusciva a importare ingenti carichi di droga.
SEQUESTRATI 1.200 CHILI DI HASHISH | Basti pensare che nel periodo dell'indagine sono stati sequestrati dalla Mobile napoletana, più di 100 chili di cocaina, 1.200 chili di hashish e circa 2 chili di mdma. In realtà il clan che gestiva l'attività di importazione era quello dei Gallo-Cavalieri, mentre gli altri due gruppi agivano prevalentemente come finanziatori delle operazioni di acquisto per poi rivendere la droga ai pusher della zona.
APPOGGI ALLE DOGANE | I trafficanti avevano contatti in Olanda, da dove facevano arrivare in prevalenza cocaina e droghe sintetiche, mentre dalla Spagna si rifornivano principalmente di hashish. Il clan era in affari con altri gruppi criminali che a loro volta si rifornivano di merce dal Sud America. Gli stupefacenti arrivavano in Italia a bordo di autoarticolati, nascosti in mezzo a generi alimentari di ogni tipo, e grazie ad appoggi nelle varie dogane, l'organizzazione riusciva ad evitare qualsiasi controllo. Gli investigatori hanno condotto le indagini in maniera tradizionale, utilizzando intercettazioni telefoniche, ambientali, appostamenti e pedinamenti.
Lunedì 28 ottobre 2013