Agrigento in lutto
Le stesse bare sono state già tutte tumulate, molte senza funerale
AGRIGENTO | Soltanto il 9 ottobre scorso, subito dopo il tragico naufragio dove hanno perso la vita 366 migranti, il presidente del Consiglio Letta, durante la sua vita a Lampedusa, aveva assicurato funerali di Stato in ricordo delle vittime. Diciotto giorni dopo quel drammatico giorno, la città di Agrigento, sul piccolo molo turistico di San Leone, si preparare a commemorare quei morti, ma niente funerali di Stato. Le stesse bare sono oramai state tutte tumulate in diversi cimiteri della Sicilia e la maggior parte è stata seppellita senza nessuna cerimonia religiosa. Non saranno presenti nemmeno i 155 sopravvissuti del naufragio. Nonostante le loro proteste inscenate, davanti al centro di accoglienza dell'isola, né i parenti delle vittime, né compagni di viaggio sono stati ammessi alla commemorazione.
ALFANO E KYENGE SULL’ISOLA | In prima fila invece ci saranno tutte le istituzioni. Sono sbarcati sull’isola il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, e quello dell'Integrazione Cecile Kyenge, oltre agli ambasciatori di alcuni Paesi delle vittime. Assente la Boldrini. Il presidente della Camera ha concluso ieri il suo tour siciliano di tre giorni e si è recata proprio a Mazzarino per rendere omaggio a 18 migranti, 11 bambini e 7 adulti, sepolti nel cimitero del piccolo centro nisseno. Manca all’appello anche il sindaco di Lampedusa, Giusy Nicolini, che però è a Roma per incontrare il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
GLI INDIGNATI | La modalità con quale si è scelto di celebrare i funerali ha indignato molto. Il primo cittadino di Agrigento, Marco Zambuto, ha definito la cerimonia una «passerella per i politici» perché su quel molo non è mai sbarcato un solo migrante. Anche don Mosè Zerai, il sacerdote eritreo che da anni rappresenta un punto di riferimento per i profughi in arrivo in Italia, ha parlato di «beffarda passerella». Lo stesso sindaco di Lampedusa, Nicolini, nei giorni scorsi aveva rimproverato al premier Letta di non aver mantenuto la promessa di esequie ufficiali, non consentendo nemmeno funerali di paese alle salme.
COMITATO 3 OTTOBRE | Intanto è nato il «Comitato 3 ottobre» che ha come obiettivo quello di celebrare, il 3 ottobre di ogni anno, la Giornata delle memoria delle vittime del mare, in ricordo dei 366 profughi morti davanti alle coste di Lampedusa dopo il naufragio del barcone con il quale volevano raggiungere l'Italia per sfuggire dalle guerre civili nei loro paesi d'origine.
GLI SBARCHI NON SI FERMANO | E gli sbarchi non si fermano: all’alba sono arrivati a Siracusa altri 254 i migranti, compresi 94 minorenni e donne incinte. Erano stati soccorsi su un peschereccio stracarico che stava imbarcando acqua, ieri pomeriggio, a 150 miglia a sud est di Portopalo di Capo Passero e trasbordati su tre motovedette della Capitaneria di Porto.
Lunedì 21 ottobre 2013