nel 70° anniversario della deportazione degli ebrei romani

Il «negazionismo» diventa reato

oggi il sì in Commissione al Senato

La pena prevista è la reclusione fino a cinque anni. In caso di apologia e istigazione a delinquere si può arrivare fino a sette anni e mezzo

Olocausto
Olocausto

IL NEGAZIONISMO DIVENTA REATO | Sì della commissione Giustizia di palazzo Madama all'emendamento bipartisan, primo firmatario il senatore democratico Felice Casson, che riforma l'articolo 414 del Codice penale rendendo reato il negazionismo di crimini contro l'umanità e di genocidio. La pena prevista per il negazionismo è la reclusione fino a cinque anni. In caso di apologia e istigazione a delinquere negli stessi casi si prevede un aggravante che la porta fino a sette anni e mezzo. Era assente la Lega, si è astenuto il senatore del Psi, Enrico Buemi.

GIORNATA SIMBOLICA | «É una risposta importante - ha commentato la senatrice del Pd Monica Cirinnà- a tutte quelle istanze revisioniste, purtroppo presenti in Italia ed Europa, che vogliono distorcere la storia e la memoria. Ha un particolare rilievo il fatto che questo avvenga il giorno prima del triste anniversario dei 70 anni della razzia del ghetto di Roma ad opera dei nazisti. Il 16 ottobre del 43 oltre mille romani ebrei vennero deportati verso i campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau da dove tornarono soltanto in sette».

IL TESTAMENTO DI PRIEBKE | L'approvazione è inoltre, ha concluso, «È una risposta definitiva anche a quanto contenuto nel testamento di Priebke che negherebbe l'esistenza delle camere a gas nei campi di concentramento. Un atteggiamento odioso che ora diventa una preciso reato».

Mercoledì 16 ottobre 2013