la legge elettorale deve essere incardinata non al senato, ma alla camera
Sul lavoro: «Cambiare le regole del gioco sul lavoro è possibile. Devono essere le stesse in tutte Europa. L’attuale sistema di lavoro basato sulla libertà di licenziamento è stato un autogol del governo Monti»
di Silvia Tozzi
BARI | I candidati alla segreteria del Pd sono Pippo Civati, Gianni Cuperlo, Gianni Pittella e Matteo Renzi. Per Renzi, a Bari, in questi 20 anni «un intero establishment politico ha fallito. Ora noi siamo qui per dire che cambiare è l'unica soluzione. Dobbiamo restituire una speranza». Renzi ha definito la sua candidatura come «un male necessario», come se fosse stato provato tutto per cercare di vincere.
I TRE CAMBIAMENTI | Per Renzi per vincere si deve pensare a come si vuole l'Italia tra vent'anni. Per lui sono fondamentali tre cambiamenti: «Uno, l’Italia deve cambiare verso all’Europa. Due, il Pd deve cambiare verso all’Italia. Tre, noi dobbiamo cambiare verso al Pd».
LEGGE ELETTORALE | Sulla legge elettorale, Renzi ha spiegato che «entro novembre presentiamo la nostra proposta: chi ha vinto sia il colpevole delle cose che fa o non fa. Una legge per cui: quando scrutini sai chi ha vinto, chi vince governa ed è necessaria l’alternanza. Se vinciamo noi, chiederemo che la legge elettorale sia incardinata non al Senato, dove staremo attenti che non ci siano giochetti, ma alla Camera per cercare un punto di intesa con Sel e il gruppo di Monti, e poi se vorranno con il Pdl di Alfano e i Cinque stelle».
EUROPA E LAVORO | Renzi reputa sia facile che i paletti dell'Europa sull'Italia cambino, basta che «l’Italia cambi». Stesso principio si applica sul lavoro: «Cambiare le regole del gioco sul lavoro è possibile. Le regole del lavoro devono essere le stesse in tutte Europa. L’attuale sistema di lavoro basato sulla libertà di licenziamento è stato un autogol del governo Monti perché le imprese hanno paura di assumere».
INDULTO E AMNISTIA | Amnistia e indulto sono temi da non trattare ora, un autogol (termine che Renzi ha usato moltissime volte), anche se non ha spiegato il perché, ha solo detto: «Cambiamo prima la Bossi-Fini e la Fini-Govanardi, che non hanno funzionato, e interveniamo su riforme strutturali, come la custodia cautelare».
LA SCUOLA |Si riparte dalla scuola, il 43% degli insegnanti vota Pd - ha sostenuto - «ma non ci siamo mai preoccupati di loro. Gli insegnanti sono quelli a cui affidiamo i nostri figli ma non li abbiamo mai coinvolti in un progetto serio. Andiamo ad incontrarli scuola per scuola».
I CIRCOLI | Il Pd per ripartire deve aprirsi alla gente: «Noi stiamo nei nostri circoli, dobbiamo aprirli. Vogliamo un Pd curioso che vada incontro alle persone giudicandole interessanti».
Sabato 12 ottobre 2013