gli avvocati di sollecito non sono allarmati, amanda usava i coltelli di casa

Omicidio Meredith Kercher a Firenze

il dna di Amanda sul coltello di Raffaele

Ci sarebbero elementi tali da far ipotizzare la presenza del Dna di Meredith sulla traccia trovata, e finora non esaminata, sulla lama del coltello sequestrato in casa di Sollecito e considerato dall’accusa l’arma con cui venne uccisa

di Silvia Tozzi

Meredith Kercher
Meredith Kercher

FIRENZE | Continua l’appello bis per l'omicidio di Meredith Kercher per Amanda Knox e Raffaele Sollecito. Emerge che ci sarebbero elementi tali da far ipotizzare la presenza del Dna di Meredith sulla traccia trovata, e finora non esaminata, sulla lama del coltello sequestrato in casa di Sollecito e considerato dall’accusa l’arma con cui venne uccisa. Per l’esito definitivo, comunque, servono altri accertamenti. I risultati saranno poi esposti in una perizia, che sarà depositata entro la fine di ottobre e discussa in aula il 6 novembre. La traccia venne individuata dagli esperti nominati nel processo d’appello a Perugia, ma non sottoposta ad analisi perché ritenuta non suscettibile di corretta amplificazione, disponendo di una quantità di dna tale da non poter garantire risultati affidabili.

IL DNA | Lo stesso criterio portò a ritenere inattendibile l’attribuzione alla Kercher di un’altra traccia di Dna trovata sulla lama. I periti dei giudici di secondo grado ritennero invece corretta l’individuazione del Dna della Knox sul manico del coltello: Amanda all’epoca era fidanzata con Sollecito e usava quindi normalmente i suoi oggetti in cucina. Per l’esito definitivo servono altri accertamenti. Già dalla perizia fatta in appello a Perugia, sull’impugnatura emerse una traccia di Amanda: quella ora al vaglio del Ris e dei consulenti di parte era stata ritenuta in quantità insufficiente.

IL COLTELLO | Luca Maori, difensore di Sollecito, ha dichiarato: «Siamo contenti e soddisfatti di poter ribadire che quel coltello non è l’arma del delitto. Secondo quanto trapela, gli esperti hanno trovato due programmi di materiale su cui lavorare. Li hanno amplificati e i risultati sarebbero questi. Perché non era stato possibile analizzare la traccia prima? Ora ci sono strumenti che finalmente ci hanno dato questa possibilità. Noi intanto restiamo assolutamente sereni e convinti della completa estraneità di Amanda e Raffaele nel delitto».

Sabato 12 ottobre 2013