non si È mai pentito di quanto fatto e diceva che le camere a gas non sono mai esistite
Condannato all’ergastolo per aver partecipato alla pianificazione e alla realizzazione dell’eccidio delle Fosse Ardeatine (esecuzione a gruppi di cinque di 335 ostaggi) era ai domiciliari dal'98
di Silvia Tozzi
ROMA | L’ex ufficiale delle SS Erich Priebke è morto a Roma all'età di 100 anni.
PRIEBKE | Priebke era un capitano delle SS in Italia che, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 e fino al maggio 1944, operò nella capitale italiana sotto il comando di Herbert Kappler. Condannato all’ergastolo per aver partecipato alla pianificazione e alla realizzazione dell’eccidio delle Fosse Ardeatine (una rappresaglia effettuata in seguito all’attentato di via Rasella ai danni di una compagnia del battaglione Bozen - messo a segno dai Gap, Gruppi di Azione Patriottica) con l'esecuzione a gruppi di cinque di 335 ostaggi (rappresaglia 10 a 1). L’ex ufficiale scontava dal 1998 la sua pena agli arresti domiciliari a Roma, in un appartamento del quartiere Aurelio.
NESSUNA CAMERA ARDENTE | L’avvocato Paolo Giachini, legale dell’ex SS, ha comunicato che «non sarà allestita alcuna camera ardente. L’ex ufficiale delle SS Erich sarà sepolto accanto alla moglie a Bariloche, nella città argentina dove anni fa si era rifugiato, ma ci sono ancora alcuni aspetti burocratici da risolvere». Priebke è stato trovato privo di vita all’ora di pranzo sul divano; è stato lucido fino alla fine, è sicuramente morto di vecchiaia.
IL PASSATO | Mai una parola di pentimento per il proprio passato, mai un’espressione di comprensione per le vittime o le loro famiglie: Priebke è rimasto fedele a se stesso, ed a quello che ha fatto. In aprile rilasciò la sua ultima intervista, in cui ha rivendicato la fedeltà al proprio passato e ha negato l’esistenza delle camere a gas: «Non si sono mai trovate, salvo quella costruita a guerra finita dagli americani a Dachau». «Non riesco a provare né pietà né gioia, non mi viene né da piangere né da sorridere per la morte di quello che era un essere vivente, non un uomo», ha spiegato Riccardo Pacifici, presidente della Comunità ebraica romana. «Ora le sue vittime sono ad attenderlo lassù in cielo».
L'ANPI | «Rispettiamo la persona di fronte alla morte ma non possiamo dimenticare le vittime delle fosse Ardeatine. Erich Priebke è stato un criminale, al servizio di una dittatura sanguinaria», ha detto Carlo Smuraglia, presidente dell’Anpi.
Sabato 12 ottobre 2013