diritti negati
La scuola unica strada per raggiungere l'indipendenza e l'emacipazione
I DIRITTI NEGATI DELLE BAMBINE | Oggi è la Giornata Internazionale delle Bambine (International Day of the Girl Child), ricorrenza istituita nel dicembre 2011 dall'Assemblea Generale dell'Onu per richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica mondiale sul tema dei diritti delle bambine e delle ragazze, e sulle misure intraprese per superare gli ostacoli alla loro realizzazione. Quest'anno la Giornata è dedicata al tema dell'innovazione per l'istruzione. Nonostante il numero delle bambine che non frequenta la scuola sia diminuito, troppe ragazze ancora in tutto il mondo vedono negata un’istruzione di qualità e la possibilità di sviluppare il proprio potenziale.
IL 54% NON VA A SCUOLA | Istruzione femminile, i dati del problema: nel 2011, le bambine rappresentano circa il 54% di tutti i bambini in età da scuola primaria che non frequentavano la scuola, rispetto al 58% del 2000. In totale, 57 milioni di bambini in età da scuola primaria non frequentavano le scuole, dei quali 31 milioni erano bambine. Un anno di scuola primaria in più aumenterebbe la futura retribuzione di una ragazza dal 10 al 20%; un anno di scuola secondaria in più dal 15 al 25%. Nel 2011, 69 milioni di adolescenti in età da scuola secondaria inferiore non frequentavano la scuola, di cui 34 milioni di ragazze. L’aumento di un punto percentuale nell’istruzione femminile alza la media del livello del PIL di 0,3 punti percentuali e fa aumentare in media il tasso di crescita annuale del PIL dello 0,2%.
VITTIME DI VIOLENZE E ABUSI | Le ragazze rappresentano il 55% dei 28,5 milioni di bambini in età da scuola primaria che non frequentano la scuola e che vivono in paesi colpiti da conflitti. Durante i conflitti armati, le ragazze sono le vittime colpite più duramente: spesso subiscono stupri o altre violenze sessuali che avvengono durante i conflitti armati.
L’IMPORTANZA DELL’ISTRUZIONE | Nel 2010, solo il 59% delle ragazze provenienti da famiglie a basso reddito, e iscritte alla scuola primaria, hanno completato il ciclo di studi, rispetto alla media mondiale del 76%. Un bambino nato da una mamma che sa leggere ha il 50% di possibilità in più di sopravvivere oltre i 5 anni; ogni anno in più di istruzione della madre riduce le probabilità di mortalità infantile dal 5 al 10%. L’istruzione delle bambine è una delle strategie più efficaci per prevenire i matrimoni precoci, soprattutto se gli studi continuano fino alla scuola secondaria. Quando una ragazza frequenta la scuola secondaria ha 6 volte meno probabilità di sposarsi prematuramente.
LE POTENZIALITÀ DELLA TECNOLOGIA «L’istruzione può trasformare la vita delle ragazze e rafforzare le comunità in cui vivono» ha dichiarato Anthony Lake, Direttore generale dell’Unicef.«L’innovazione può aiutarci a raggiungere ogni ragazza trasformando l’istruzione». Con i suoi partner, l’Unicef sta esplorando il modo in cui la tecnologia può migliorare l’accesso all’istruzione per le ragazze che non frequentano la scuola, e migliorare la qualità dell’apprendimento di ogni bambino. In Sudafrica, la partnership Techno Girl tra l’Unicef, i Governi, e oltre 100 aziende del settore privato sta mettendo in contatto 10.000 ragazze con i tutor del mondo della tecnologia per supportare le loro competenze e la loro preparazione al lavoro. In Uganda, il progetto EduTrack utilizza gli Sms per collegare gli studenti e le scuole con l’Unicef, consentendo loro di esprimersi su istruzione, insegnanti di qualità ed episodi di violenza nelle scuole. L’innovazione non riguarda solo la tecnologia, ma significa anche intraprendere nuove strade per superare altri ostacoli che non consentono alle ragazze di frequentare la scuola, come migliorare i servizi igienico-sanitari e rendere sicuri i percorsi delle bambine da/a scuola.
CONTINUARE A IMPARARE | «L’innovazione ci sta dando nuovi e potenti strumenti per raggiungere e garantire un’istruzione a più bambine di quanto non si mai successo prima» ha proseguito Lake. «Per aiutare più ragazze ad andare a scuola, a continuare a frequentare e a far completare il percorso di studi, noi stessi abbiamo bisogno di continuare ad imparare, usando questi nuovi strumenti, dando vita a nuove idee e sviluppando le innovazioni più promettenti.»
Venerdì 11 ottobre 2013