Condanna processo mediaset

Berlusconi chiede l'affido ai servizi sociali

e attacca: «Farò la fine della Timoshenko»

L'istanza è stata presentata oggi, dai suoi legali, alla Procura di Milano

Silvio Berlusconi
Silvio Berlusconi

BERLUSCONO CHIEDE AFFIDO A SERVIZI SOCIALI | Silvio Berlusconi chiede di poter scontare fuori dal carcere la condanna definitiva per la vicenda sui diritti tv di Mediaset. Il Cavaliere, lo scorso primo agosto, è stato condannato a 4 anni di reclusione dalla Cassazione con l'accusa di frode fiscale. Grazie all’indulto la pena è stata ridotta ad un solo anno. L’ex premier, attraverso i suoi legali, ha depositato in procura a Milano l'istanza per chiedere l'affidamento in prova ai servizi sociali.

PRESENTATA L’ISTANZA ALLA PROCURA DI MILANO | Niccolò Ghedini, Franco Coppi e Piero Longo hanno presentato stamattina la richiesta all'ufficio esecuzione della Procura di Milano, coordinato dal procuratore aggiunto Nunzia Gatto. L'Istanza è stata già trasmessa al Tribunale di Sorveglianza che seguirà tutti i passaggi dell'iter burocratico fino all'udienza, che dovrebbe svolgersi in primavera. La scelta dei servizi sociali è una misura alternativa molto meno restrittiva degli arresti domiciliari dove l'ex premier sarebbe finito nel giro di pochi giorni nel caso non avesse chiesto nulla ai giudici. Dopo i primi 6 mesi il condannato può anche ottenere uno sconto di 45 giorni in caso di una valutazione positiva da parte degli assistenti sociali. Il residuo di pena da scontare potrebbe scendere e quindi da 1 anno a 10 mesi e mezzo. Intanto fino all’udienza Berlusconi in quanto «libero sospeso» resta senza alcuna restrizione.

RIUNIONE CON GLI EUROPARLAMENTARI | Il presidente è apparso provato e molto stanco alla riunione con gli europarlamentari del Pdl, organizzata da Licia Ronzulli, a palazzo Grazioli. «Mi faranno fare la fine della Timoshenko - ha detto - . Il primo giorno protesterebbero in un milione, il secondo giorno in 750mila e poi più nessuno». «I miei avvocati – ha continuato l’ex premier - dicono che il mio futuro è infausto. Mi faranno marcire in galera. Non mi sono mai fatto illusioni l'obiettivo della sinistra è quello di eliminarmi politicamente a costo di fare forzature e arrivando anche a colpire al cuore la democrazia».

STOP A DIVISIONI NEL PARTITO | L’ex premier oltre ad essere molto concentrato sulla sua situazione giudiziaria è amareggiato per le divisioni nel partito. Ha affermato che incontrerà Angelino Alfano e procederà verso l'unità del partito: «Dobbiamo abbassare le armi e tornare al partito. Farò tutto quello che posso per riunire la compagine». Non sono state risparmiate critiche ad Angelino Alfano e ai ministri Pdl, e anche parole di biasimo per i «lealisti». I giudizi più duri il Cavaliere li avrebbe riservati ai capifila dell'ala governativa del partito: «I ministri non li ho scelti io, io ho scelto solo Alfano» ha detto tra l'altro.

CANCELLIERI, CAVALIERE ESCLUSO DA AMNISTIA E INDULTO | Quanto invece al dibattito politico di questi giorni sul tema amnistia e indulto è intervenuto il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri che ha escluso che una eventuale proposta di modifica dei provvedimenti possa riguardare Silvio Berlusconi.

Venerdì 11 ottobre 2013