L’annuncio anticipato da una tv norvegese

Il premio Nobel per la Pace va all'Opac

L'organismo lotta contro armi chimiche

Il direttore Uzumcu: «Accetto con umiltà, continueremo impegno»

La sede dell'Opcw
La sede dell'Opcw

ROMA | Il Premio Nobel per la Pace, conferito dall'Accademia delle Scienze di Oslo, è stato assegnato per il 2013 all'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opcw, l'acronimo inglese), per il suo «impegno a favore dell'eliminazione delle armi e degli arsenali chimici nei vari scenari di guerra in tutto il mondo». La notizia è stata anticipata dalla tv norvegese Nrk sul suo sito internet. Già l'anno scorso aveva annunciato un'ora prima che il Nobel 2012 sarebbe stato assegnato all'Ue.

PREMIO NOBEL PACE ALL’OPAC | Il premio, si legge nelle motivazioni del Comitato per il Nobel «è un messaggio ai Paesi che non hanno ratificato il Trattato di bando delle armi chimiche, siglato nel 1993, e un invito a firmare». «Grazie al lavoro dell'Opac l'uso delle armi chimiche è un tabù. Quanto accaduto in Siria, dove sono state usate queste armi, riporta in primo piano la necessità di incrementare gli sforzi per eliminare questi armamenti». Il riconoscimento, che verrà consegnato il 10 dicembre, nell'anniversario della morte di Alfred Nobel, consiste in una medaglia, un diploma e un assegno da circa 910.00 euro.

STOP ALLE ARMI CHIMICHE | Composta da 189 Stati membri, nell’Opac vi lavorano circa 500 persone ed ha un budget annuale di circa 70 milioni di euro. Il direttore generale dell'Opac è dal 2008 il diplomatico turco, con un passato da console ad Aleppo, Ahmet Uzumcu che così commenta il riconoscimento: «Per 15 anni abbiamo fatto il nostro dovere contribuendo alla pace del mondo. Le ultime settimane hanno dato ulteriore impulso alla nostra missione. Accetto con umiltà il premio Nobel per la Pace e con voi mi impegno a continuare a lavorare con immutata determinazione».

COS'È L'OPAC | L'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche è un organismo internazionale incaricato di supervisionare lo smantellamento degli arsenali chimici nel mondo. Ha sede all'Aja ed è stata fondata nel 1997, quattro anni dopo la firma della Convenzione contro l'uso delle armi chimiche. Lo scopo dell'organizzazione è «Promuovere e verificare l'adesione alla Convenzione sulle armi chimiche, che proibisce l'uso di tali armi e ne chiede la distruzione». Le verifiche consistono sia nel valutare le dichiarazioni dei Paesi membri, sia in vere e proprie ispezioni, come quella in corso in questi giorni in Siria. L'Opcw non è una agenzia delle Nazioni Unite ma collabora attivamente con l'Onu. Gli ispettori Opcw possono viaggiare con i lasciapassare delle Nazioni Unite, nei quali sono indicati la loro qualifica e la loro immunità. Le attività dell'Opcw sono descritte nella Convenzione sulle armi chimiche. L'organo di governo è la Conferenza dei Paesi membri, che si riunisce annualmente a l'Aja. I Paesi membri, che hanno uguale diritto di voto, sono rappresentati nella maggioranza dei casi dai rispettivi ambasciatori nei Paesi Bassi.

IMPEGNI RECENTI | Il 28 settembre è stata incaricata da una risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'Onu di controllare lo smantellamento dell'arsenale chimico del regime di Bashar al Assad fino al 30 giugno 2014. Tre giorni fa il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha invitato i Quindici a creare una missione comune Onu-Opac, con 100 uomini che opereranno sul territorio siriano. la missione avrà la base a Damasco e un'altra sede a Cipro, sarà guidata da un coordinatore civile speciale con il rango di sottosegretario generale, e si articolerà in tre fasi. La prima è già iniziata con l'invio di un team di uomini che si trova in Siria dal primo ottobre. La seconda, fino al primo novembre, consentirà la distruzione di tutti gli impianti di produzione delle armi chimiche. Mentre l'ultima fase, dal primo novembre al 30 giugno 2014, sarà la più difficile, e comporterà la distruzione di circa 1.000 tonnellate di prodotti tossici. Gli esperti dell'Opac si occuperanno soprattutto della parte tecnica. L'Onu avrà un ruolo di coordinamento strategico e si occuperà di misure di sicurezza, logistica, comunicazioni e amministrazione.

Venerdì 11 ottobre 2013