polemiche fuori e dentro il parlamento

Non piace a Pdl, Lega e nemmeno a Ms5

Scontro su abrogazione reato clandestinità

Il Carroccio va all'attacco e presenta il contro-emendamento

di Erre Bi

Immigrati nel centro di accoglienza
Immigrati nel centro di accoglienza

L’EMENDAMENTO CHE NON PIACE A NESSUNO | Non piace alla Lega, non piace al Pdl e non piace neppure ai Cinque Stelle che pure, per mano di due dei suoi rappresentanti, i senatori Maurizio Buccarella e Andrea Cioffi, ha presentato l’emendamento. Il sì della commissione Giustizia del Senato con l’abrogazione del reato di immigrazione clandestina ha scatenato polemiche dentro e fuori le aule parlamentari.

BUBBICO, REVISIONE DELLA BOSSI-FINI | In realtà la norma interviene solo sulla parte relativa al reato di ingresso e soggiorno clandestino, mentre rimangono in piedi tutti i procedimenti per l'espulsione e tutte le altre fattispecie di reato compresi dalla Bossi-Fini. Tanto che il viceministro dell'Interno Filippo Bubbico, del Partito Democratico, ha detto bisogna superare lo stesso impianto della legge per un approccio più globale al fenomeno dell'immigrazione.

PRESTIGIACOMO, ERRORE GRAVE | Assolutamente contrario il Pdl che vede nella Bossi-Fini un punto fermo sul quale non si torna indietro. «Certamente – ammette la deputata Stefania Prestigiacomo - la si può migliorare e rivedere in alcune parti, ma abolire il reato di immigrazione clandestina è un errore». E di fronte al dramma che in questi giorni il paese sta vivendo, dopo il naufragio sulle coste di Lampedusa di un barcone carico di 500 migranti, aggiunge: «Non è questo il modo di risolvere, peraltro frettolosamente e superficialmente, l'emergenza. Piuttosto occorre occuparsi concretamente di questo problema, che riguarda innumerevoli aspetti, coinvolgendo l'Europa che finora, nonostante i tanti annunci e le innumerevoli promesse, è stata latitante e del tutto assente. Il governo italiano deve pretendere fatti concreti e l'impegno attivo dell'Ue innanzitutto sul fronte dell'accoglienza e su quello del contrasto del traffico di esseri umani anche avviando una più stretta collaborazione con i paesi d'origine dei profughi».

LA RUSSA, SCAFISTI FESTEGGIANO | Per Ignazio La Russa con l’approvazione dell’emendamento si è fatto un regalo ai trafficanti: «Gli scafisti stanno festeggiando perché con l’abolizione del reato di clandestinità i loro sporchi affari avranno maggiore impulso: per loro tanti soldi in arrivo. E, aggiungiamo noi, inevitabilmente tanti nuovi morti. Basta ipocrisie».

LA GELMINI, ASSIST AI TRAFFICANTI | Il sì della Commissione Giustizia del Senato è stato un «assist a trafficanti, corrieri della morte e terroristi che lucrano denaro in cambio della vita» anche per la Gelmini vicepresidente dei deputati del Pdl. «L'emendamento – scrive in una nota - ci pone al di fuori della legislazione dei maggiori Stati europei e, proprio nel momento in cui si chiede aiuto all'Europa, fa dell'Italia una porta di comodo transito dell'illegalità verso Francia e Germania. Tutto questo accade in una fase di cambio di regimi nella sponda Sud del Mediterraneo e di forte rischio di una ripresa e di un'affermazione dell'Islam radicale. Siamo ancora in tempo per evitare un grave errore».

IL CONTROMENEDAMENTO DELLA LEGA | Più drastica la Lega che passa al contrattacco e presenta un contro emendamento per ripristinare il reato di immigrazione clandestina. «Senza reato di clandestinità la legge non funzionerebbe e verrebbe qui una montagna di clandestini!» afferma Umberto Bossi. «L'abolizione del reato di immigrazione clandestina è una vergogna - dice il capogruppo in Senato, Massimo Bitonci - , un messaggio che, lanciato in questo momento, può destabilizzare la sicurezza e i flussi migratori verso il paese. Ci batteremo in aula per reintrodurre il reato di immigrazione clandestina». Gli fa eco il senatore della Lega Nord, Nunziante Consiglio: «Il contrasto all'immigrazione clandestina è la madre delle battaglie della Lega Nord e la difenderemo a tutti i costi perché è l'ultimo baluardo contro la totale invasione. Con lo scellerato emendamento presentato in commissione dal movimento di Beppe Grillo si torna indietro di 20 anni, alla deregolamentazione di un fenomeno che nel frattempo è diventato così massiccio da richiedere norme rigorose e restrittive». 

Venerdì 11 ottobre 2013