per ora si sta lavorando per recuperare nuovi posti nelle carceri e farne di nuove

Parla il ministro Annamaria Cancellieri

«L'amnistia non salverebbe Berlusconi»

Il commento: «Quali dovranno essere i reati da inserire nell’amnistia e quali togliere, lo decide il Parlamento. Mi limito a osservare però che mai i reati finanziari e fiscali sono stati cancellati da un’amnistia»

di Silvia Tozzi

Annamaria Cancellieri
Annamaria Cancellieri

ROMA | Per il ministro della giustizia Annamaria Cancellieri la proposta di amnistia non è stata studiata per salvare Silvio Berlusconi dall'affidamento ai servizi sociali: «Quali dovranno essere i reati da inserire nell’amnistia e quali togliere, lo decide il Parlamento. Mi limito a osservare però che mai i reati finanziari e fiscali sono stati cancellati da un’amnistia».

IL MESSAGGIO DI NAPOLITANO | Dopo che ieri il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha proposto alle camere di prendere in considerazione un'amnistia per ovviare ai problemi nelle carceri, Cancellieri ha detto la sua: non si tratta solo di un imperativo morale, ma anche di «un imperativo categorico».

EMERGENZA | «Nessuno si rende conto di che emergenza sia. Nelle celle ci sono cinque livelli di letti a castello. Siamo clamorosamente al di fuori delle misure previste dal nostro stesso regolamento carcerario. Ci sono realtà dove i detenuti stanno in cella con il bagno accanto», spiega il ministro. «È un momento di vera e propria emergenza e stiamo lavorando su molti fronti per una vera riforma carceraria. Stiamo facendo un discorso sul mutamento del tipo di carcere, ma questi interventi richiedono tempo. L’alleggerimento sarebbe fondamentale, è proprio quello che ci manca».

NUOVI POSTI | Per ora si cercano di aumentare i posti a disposizione. Si annunciano 2000 nuovi posti entro la fine di quest’anno e altri 2000 posti nei quattro mesi successivi. «Stiamo lavorando sulla capienza. Nella seconda parte del 2015 ci saranno 10mila nuovi posti nelle carceri. Ma per costruire, ristrutturare e riadattare ci vuole tempo. Senza alleggerimento, non possiamo neppure aprire i cantieri ristrutturare».

GLI STRANIERI | Una delle proposte del ministro è l’invio dei detenuti stranieri a scontare la pena a casa propria e a tal proposito si sta lavorando con l’Albania. Ci vuole il consenso del Paese che deve accogliere.

IL LAVORO | In più, si deve dare una proposta a chi è in carcere. Una speranza di lavoro. «Nelle nostre carceri non lavora nessuno e sfido chiunque a stare in cella ore, uscire dopo anni e sentirsi un angelo. In questo modo ad un uomo viene tolta anche la speranza. È fondamentale che gli venga data un’opportunità di lavoro».

Mercoledì 9 ottobre 2013