dopo la CONDANNA PER FRODE FISCALE
Intanto è scontro tra i partiti sulle modalità di voto in Aula al Senato
BERLUSCONI AI SERVIZI SOCIALI | «Se non ci sono cambi di indirizzo, entro la prossima settimana depositeremo la richiesta per un eventuale affidamento in prova ai servizi sociali per Silvio Berlusconi». Lo ha detto all’Ansa il professor Franco Coppi, uno dei difensori dell'ex premier condannato definitivamente a quattro anni di reclusione, tre dei quali coperti da indulto, per il caso Mediaset. Il legale, ha precisato che l'istanza dovrebbe contenere «indicazioni di massima» per l'eventuale affidamento.
È SCONTRO SU VOTO IN AULA | Entro il 15 ottobre il Cavaliere deve infatti optare se scontare l'anno di pena a suo carico ai domiciliari o svolgendo attività socialmente utili. Poco dopo dovrebbe arrivare il voto dell'Aula che, a meno di sorprese, sancirà la decadenza dalla carica di senatore.Intanto è scontro tra i partiti sulle procedure del voto in Aula dove, entro 20 giorni, verrà affrontata la decadenza di Berlusconi. Il Pdl si schiera contro il voto palese.
ESPOSITO, VIOLATA COSTITUZIONE | Il vicepresidente dei senatori del Pdl, Giuseppe Esposito in una nota attacca «Pd e il Movimento 5 Stelle» che «Dopo aver ignorato e stravolto le garanzie contenute nell’articolo 25 della Costituzione per non applicarlo alla richiesta di decadenza di Silvio Berlusconi, adesso vorrebbero modificare il regolamento del Senato. Vorrebbero tramutare il voto segreto in voto palese, tipico dei regimi dittatoriali, per nascondere le proprie debolezze». Poi si rivolge direttamente al presidente del Senato, Piero Grasso, affinché non si presti «a questi trucchetti di bassa lega».
CICCHITTO, CASSON INACCETTABILE | Voto palese inaccettabile anche per il capogruppo del Popolo della Libertà alla Camera dei Deputati Fabrizio Cicchitto. «Già sul tema, aberrazioni ne sono state viste molte – dice - ma adesso questa del voto palese è davvero la goccia che fa traboccare il vaso. Essa può essere solo l’espressione di una tale insicurezza delle proprie ragioni che si pensa che i singoli senatori potendo esercitare la libertà di coscienza chi lo sa come votano e allora si tenta di cambiare le regole del gioco quando la partita è quasi finita. Casson non ci sorprende».
Sabato 5 ottobre 2013