Italia e Arabia Saudita festeggiano 80 anni di relazioni diplomatiche
L'incontro fra i due diplomatici, il ministro degli Esteri Bonino e il suo omologo principe Faisal Al-Saud. Nell'ultimo anno lo scambio economico fra i due Paesi ha raggiunto 19 miliardi di euro
Il ministro degli Affari esteri, Emma Bonino e il suo omologo principe Faisal Al-Saud a Villa Madama |
ROMA – Italia e Arabia Saudita festeggiano questa settimana ottant’anni di relazioni diplomatiche. A Roma sono stati organizzati i festeggiamenti con l’allestimento di una serie di eventi mirati a consolidare lo scambio culturale fra i due Paesi amici. L’Arabia Saudita è il terzo Paese più veloce in termini di crescita economica, dopo Cina e India. Una superpotenza economica che grazie ai proventi derivanti dal petrolio è riuscita nel corso degli anni a consolidare la sua egemonia politica, sociale, economica, spiccando come il primo fra tutti i Paesi del medioriente. L’Arabia Saudita ha un territorio sette volte più vasto dell’Italia, ma con una popolazione di 27 milioni di abitanti contro i 60 milioni di italiani. Circa un migliaio sono presenti nella regione, fra la capitale Riyadh, la sua seconda città che si trova a ovest, sul mar Rosso e cioè Gedda, e poi Makkah, Medina, Khobar, e altre restano punti di riferimento per molti italiani che lì lavorano soprattutto nel petrolchimico e nell’edilizia.
DIFFERENZE FRA I DUE PAESI AMICI | Ottant’anni di relazioni diplomatiche con un occhio al futuro, alle prospettive economiche, alla possibilità di rafforzare ulteriormente un rapporto che nel 2012 è stato coronato da un interscambio mai così alto tra i due Paesi. Sono questi i punti chiave sui quali oggi si è sviluppato il Forum italo-saudita, svoltosi a Villa Madama alla presenza del Ministro degli Esteri Emma Bonino e del suo omologo saudita, Principe Saud Al-Faisal Bin Abdul Aziz Al-Saud. Tanti i temi trattati nel corso del colloquio tra i due Ministri, dalla crisi siriana alle nuove aperture mostrate dall’Iran di Hassan Rohani fino alle questioni più strettamente connesse al tema dei diritti umani, tema quest'ultimo su cui permangono differenze tra Italia e Arabia Saudita, senza però che ciò impedisca ai due Paesi di rafforzare il dialogo bilaterale. Un dialogo che questo pomeriggio ha visto un’ulteriore, importante tappa nell’incontro tra Saud Al-Faisal e il presidente del Consiglio, Enrico Letta.
Così il ministro Bonino: «Noi sappiamo che abbiamo delle differenze. Non sono quelle che vogliamo nascondere. Noi vogliamo dialogare con rispetto reciproco. Sulla pena di morte, per esempio, o sulla condizione femminile, permangono delle differenze che noi auspichiamo possano gradualmente ridursi seguendo quella che lo stesso principe Faisal ha definito “la lunga marcia verso caute riforme”. E per questo crediamo che occorra affiancare al dialogo interreligioso, a quello business-to-business, e a quello istituzionale di government-to-government anche un dialogo people-to-people che a mio avviso non può che rafforzare i pluridecennali rapporti di amicizia».
Il principe Faisal, molto chiaramente ha spiegato che le vere riforme possono arrivare solo dal basso, cioè dalla volontà delle gente, dei sauditi, che come si sa sono i veri conservatori del regno che invece vorrebbe aprire a una stagione di radicali riforme. «Noi vogliamo sviluppare tutti gli ambiti attinenti alla donna saudita. Qui vedete presenti tante donne che sono parte integrante della delegazione del regno dell’Arabia Saudita. Siamo intenzionati a proseguire questo percorso in tutti gli ambiti di attività umana. Riguardo i diritti umani ho detto che è una cosa che deve nascere dal basso».
FRA ROMA E RIAD DIALOGO FORTE E STABILE | Il Forum è infatti servito a mettere dei punti fermi nelle relazioni bilaterali tra Roma e Riad, a dispetto delle congiunture economiche, politiche o internazionali. «Nessuna crisi di governo può incidere sulle nostre relazioni bilaterali — ha assicurato nel corso della conferenza stampa congiunta il Ministro saudita, che ha rimarcato altresì come i rapporti tra i due Paesi — siano stabili da 80 anni».
Il ministro degli Affari esteri, Emma Bonino e il suo omologo principe Faisal Al-Saud a Villa Madama |
BONINO: «ANDARE OLTRE LA COOPERAZIONE ECONOMICA» | E alle sue parole hanno fatto eco quelle del titolare della Farnesina: il Ministro Bonino guarda con soddisfazione alla stabilità del dialogo tra i due Paesi, sottolinea che «negli ultimi anni si è registrato un marcato interscambio» e che «siamo interessati a un maggiore approfondimento della cooperazione economica», ma si vuole andare oltre, ha sottolineato Bonino, riferendosi alla cooperazione e agli investimenti nella ricerca, agli scambi fra studenti, università, camere di commercio e più in generale allo «sviluppo della conoscenza».
UN PADIGLIONE SAUDITA ALL’EXPO 2015 | Un panorama di rapporti, quello al quale guarda il titolare della Farnesina, fatto non solo dei settori tradizionali del petrolchimico e dell’edilizia. «Occorre andare oltre», sono le sue parole, con chiaro riferimento a «Destinazione Italia», l'ambizioso progetto del governo che mira ad attrarre investimenti attraverso la riforma della normativa e lo snellimento delle procedure. Ma le prospettive non si fermano qui. C'è l'Expo Milano 2015, dove l'Arabia Saudita ha un suo padiglione, e devono essere «esplorate nuove frontiere» come «la green economy e il biomedicale» oltre alla collaborazione in campo archeologico e in quello della tutela del patrimonio artistico, ha aggiunto Bonino, trovandosi in piena sintonia con il Principe saudita. L’Italia — è l’annotazione di Saud Al-Faisal — è stato uno dei primi, «se non il primo» Paese a riconoscere il Regno saudita e sin dal 1932 è stato possibile registrare «un’evoluzione continua nei rapporti» tra le due diplomazie.
Il fattore economico, tuttavia, resta rilevante. L’interscambio italo-saudita nel 2012 ha superato i 19 miliardi di euro, cifra mai registrata prima e che testimonia il recente miglioramento della collaborazione economica tra Roma e Riyadh. Con una partecipazione crescente anche del privato: la metropolitana più lunga della capitale saudita, ad esempio, è stata realizzata proprio da imprese italiane. E il Forum ha registrato anche un ulteriore allargamento della cooperazione bilaterale attraverso la firma di una serie di memorandum d’intesa su cultura, ricerca e tecnologia, nonché con il gemellaggio tra l’Istituto di Affari Internazionali (IAI) e l’Istituto di ricerca del Ministero degli Esteri saudita. E sempre oggi, alla Farnesina, ha avuto luogo un incontro tra delegazioni di studenti universitari dei due Paesi, aperto dal Direttore Generale per la Promozione del Sistema Paese, Ambasciatore Andrea Meloni.
«SULLA CONDIZIONE DELLA DONNA PERMANGONO DIFFERENZE» | Se sul fronte economico la sintonia tra Italia e Regno saudita è ai massimi livelli permangono, tuttavia, diversità di vedute sul fronte dei diritti umani. «Su pena di morte e condizione femminile permangono differenze — ha detto Bonino — ma auspichiamo che possano presto ridursi con quella che lo stesso governo saudita ha definito la lunga marcia verso caute riforme», ha evidenziato il Ministro Bonino al termine dell’incontro con il suo omologo. Parole alle quali Saud Al-Faisal ha voluto rispondere con una serie di rassicurazioni. «Non si preoccupi, Ministro, la donna occuperà appieno il posto che le spetta», ha affermato il Ministro saudita spiegando che le donne lavorano in tutti i settori e sono presenti «fino ad altissimi livelli dello Stato, mentre il numero di studentesse saudite ha superato il numero degli studenti e ottengono anche risultati migliori».
Venerdì 4 ottobre 2013