Processo Thyssen da rifare per al Cassazione non era omicidio volontario, ma colposo

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i familiari delle vittime hanno sfogato la loro rabbia

Processo Thyssen da rifare per al Cassazione
non era omicidio volontario, ma colposo

I giudici torinesi avevano condannato a 10 anni di reclusione l'ex amministratore delegato Harald Espehnhan

di Silvia Tozzi

Harald Espenhahn
Harald Espenhahn

TORINO | La Corte di Cassazione a sezioni unite, dopo oltre cinque ore di camera di consiglio, ha determinato di annullare parzialmente le condanne stabilite dalla Corte d'assise d'appello per i sei dirigenti della Thyssen, l'acciaieria torinese dove nella notte tra il 5 e il 6 dicembre 2007, divampò un tragico rogo che provocò la morte di sette operai. Ha determinato che ci sarà un altro processo per stabilire il grado di responsabilità di ciascuno. Esclusa l'ipotesi di omicidio volontario contestata dal pm Guariniello all'ex ad Harald Espenhahn.

VICENDA APERTA |Per la corte d'appello si tratta di omicidio colposo aggravato dalla colpa cosciente, confermata dalla Corte di Cassazione che ha rigettato l'accusa di omicidio volontario (ed era la prima volta in un caso di infortunio mortale sul lavoro) del primo grado. La Cassazione ha poi escluso l'aggravante delle omissioni dolose di cautele sugli infortuni e ha ordinato un nuovo dibattimento.

I MORTI | I sette operai morti non sono quindi stati vittime di un omicidio volontario ma di un omicidio colposo aggravato dalla colpa cosciente: i dirigenti dell'acciaieria torinese operarono con una - si è detto - grande sconsideratezza scegliendo di non adeguare alle norme di sicurezza lo stabilimento destinato alla chiusura entro pochi mesi. 

IL SECONDO GRADO | In secondo grado, i giudici torinesi avevano condannato a 10 anni di reclusione l'ex amministratore delegato Harald Espehnhan (che in primo grado era stato giudicato colpevole di omicidio volontario con dolo eventuale e si era sentito infliggere 16 anni e mezzo di reclusione), a 8 anni l'allora responsabile della sicurezza Cosimo Cafueri, a 8 anni e mezzo il responsabile dello stabilimento Raffaele Salerno, a 7 anni ciascuno i membri del Comitato esecutivo Gerald Priegnitz e Marco Pucci e a 9 anni l'allora dirigente con funzioni di direttore e competenza negli investimenti Daniele Moroni.

LA RABBIA | Dopo la lettura della sentenza alcuni familiari delle vittime hanno sfogato la loro rabbia, gridando e piangendo, sostenendo che la Cassazione non ha avuto il coraggio di emettere una sentenza.

Venerdì 25 aprile 2014

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