L'educatore in classe

Viaggio di un'educatrice

Pedagogia, psicologia, filosofia ed esperienza sul campo sono le protagoniste del mio viaggio intrapreso nel mondo del bambino. Grazie anche alle teorie e alle opere che ci hanno lasciato studiosi esperti dell’universo dell’infanzia, si potranno conseguire preziosi consigli, utili ad affrontare la vita di ogni giorno. Si affronteranno questioni sociali, problemi comuni, quesiti ai quali si troverà una valida risposta.

Federica Gambino

Federica Gambino
Sono nata il 12 ottobre 1991 a Milano. All’età di 3 anni la mia famiglia ed io ci siamo trasferiti in un paese vicino, precisamente a Saronno, nel varesotto. Qui ho intrapreso i miei percorsi scolastici fino al liceo, per poi iscrivermi al corso di Scienze dell’educazione presso l’Università Bicocca di Milano. Da circa tre anni lavoro in qualità di educatrice presso una cooperativa sociale in asili nido ubicati nella stessa città. Ho iniziato quest'avventura di gestire un blog per conciliare la mia passione per la scrittura con tutto ciò che riguarda i miei studi e il mio lavoro.

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Viaggio di un'educatrice

Mar 12

L'educatore in classe

Quali funzioni svolge l'educatore all'interno di una scuola? Come viene percepito dai bambini e dagli insegnanti?

di Federica Gambino

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L'educatore può adempiere a due tipologie di funzioni all'interno di una scuola: può svolgere attività laboratoriali rivolte all'insieme degli alunni oppure condurre azioni di supporto individualizzato. Queste ultime si richiedono quando la risorsa dell'insegnante non è sufficiente a far fronte a vari problemi nei confronti di bambini per i quali è stata certificata una qualche forma di disabilità, o che presentano quadri di difficile gestione oppure che hanno alle spalle esperienze familiari complesse.

Possiamo occupare diverse zone all'interno dell'aula: un posto accanto alla cattedra, in fondo per cogliere meglio le relazioni spontanee tra i bambini e l'insegnante, accanto ai banchi degli alunni per agire tempestivamente in caso di difficoltà, oppure fuori dalla classe per ritagliarci dei momenti particolari con alunni specifici.

Veniamo spesso percepiti come figure anomale, estranee ai problemi di vita nella classe. Ci vengono poste diverse domande, alle quali dobbiamo cercare di rispondere per costruire un legame tra noi, i bambini e gli insegnanti. Entriamo come ospiti in un luogo che ha come padroni altri nostri colleghi, cioè gli insegnanti, rispetto ai quali dobbiamo sempre cercare di interagire e ridefinire i ruoli per evitare competitività. 

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