crisi economica da coronavirus

Ora stampare euro non a debito

L'Europa ha l'opportunità di cambiare in meglio il suo assetto e le sue regole

di Mirko De Carli

Europa dei popoli
Europa dei popoli

Dopo aver accolto con viva soddisfazione l’applicazione della cosiddetta “clausola di salvaguardia” del patto di stabilità che consente ora ai singoli Stati della “zona euro” di poter superare il rapporto deficit/PIL al 3%, focalizziamo la nostra attenzione sul passo successivo che l’Europa dovrebbe compiere: evitare la messa in pratica del Mes (Meccanismo Europeo di Stabilità) e mettere in atto la teoria economica dell’helicopter money imponendo alla Bce una forte immissione di danaro pubblico nelle casse delle nazioni battendo moneta in aggiunta al fabbisogno già concordato prima dell’emergenza #coronavirus.

Per ora si è solamente deciso di proseguire nell’adottare la cosiddetta strettoia del Quantitative Easing, stampando moneta (virtuale, si intende) per 750 miliardi da immettere nel mercato per stabilizzare le borse e rassicurare gli investitori privati, in particolari quelli che hanno in pancia titoli di debito sovrano a medio e lungo periodo. Purtroppo, anche e sopratutto a causa dell’art. 21 del “protocollo sullo statuto del sistema di banche centrali e della banca centrale europea”, ogni Stato se vuole avere più liquidità da spendere deve mettersi a cercarla nei mercati sperando di ottenere tassi di interessi i più favorevoli possibili. Questo, come già abbiamo detto più volte, non consente agli Stati di poter agire non a debito a favore di famiglie e imprese.

L’helicopter money non è solo una proposta economica già adottata in alcuni Stati come il Giappone, ma una dottrina che anche lo stesso Mario Draghi ha sottolineato come necessaria e praticabile in tempi straordinari come questi per aiutare direttamente i cittadini immettendo liquidità nell’economia reale. “Tempi straordinari richiedono azioni straordinarie” ha detto, correggendo il tiro rispetto alle prime disastrose dichiarazioni, Christine Lagarde, Presidente della Bce: dunque occorre che la Bce, passando per i singoli stati, metta denaro nei conti correnti privati delle famiglie che stanno patendo i risvolti drammatici di questa crisi.

Ora dopo aver superato l’austerity rispetto ai vincoli di bilancio occorre farlo rispetto ai poteri della Banca Centrale Europea: occorre emettere moneta non imputabile a debito. L’auspicio che rilanciamo come Popolo della Famiglia in vista del prossimo Consiglio Europeo è chiaro e netto: abbandoniamo la strada del Quantitative easing, adottiamo quella dell’Helicopter money e diamo soldi pubblici stampati dalla Bce, in deroga ai suoi vincoli statutari per ragioni di comprovata emergenza e necessità, ai singoli Stati in misura adeguata alle loro necessità di garantire la capacità reddituale delle famiglie e un reale azzeramento delle tasse per almeno l’anno in corso delle imprese. Con questo tenore di proposte Conte e Gualtieri dovrebbero sedersi ai prossimi tavoli europei e creare le condizioni affinché si gestisca con intelligenza l’emergenza e si gettino le basi per reagire con prontezza alla più grande recessione continentale dal dopoguerra ad oggi.

Lunedì 23 marzo 2020