economia italiana

Economia ai tempi del coronavirus

Occorre pensare seriamente a soluzioni realistiche alla crisi economica determinata dalla pandemia (anche massmediatica)

di Giovanni Lazzaretti

"Davide contro Golia", Tiziano
"Davide contro Golia", Tiziano

L’emergenza del Coronavirus sta portando al tracollo il sistema televisivo. Poiché in Italia non accade più nulla, le trasmissioni televisive sono sempre più stucchevoli e oscenamente ripetitive. Nonché tristissime, con quel vuoto di pubblico e quelle persone ben distanti.

I telegiornali sono pieni di coreografia: Codogno deserta, Milano spettrale, Roma vuota, uomini scafandrati che disinfettano qua e là. La prima volta ti può anche incuriosire, dalla seconda volta ti induce alla depressione.

Ormai per l’informazione basterebbe

Ai sostegni economici a debito non credo più da tempo, quindi anche questa è per me una non-notizia. Qualunque altra notizia vera, non la sentirete certo annunciare nei salotti televisivi. Le notizie vanno cercate fuori dalla TV.

Ad esempio, c’è una battaglia in atto a livello governativo in queste ore, solo che non si vede. Non si vede perché il risultato finale deve capitarci sui denti all’improvviso. Non si vede perché è la battaglia tra Davide e Golia, e solo Golia è grande e grosso, e si vede sui media.

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Il Padreterno e Fabio Conditi

Non era una sorta di scherzo il binomio Padreterno – Fabio Conditi che ho presentato la settimana scorsa.

Come dovrebbe essere noto, Dio non è “perfettamente onnipotente”.

Il limite alla sua onnipotenza è “mammona”, il denaro insomma.

Dio può moltiplicare il pane, ma non può moltiplicare il denaro. Non può creare dal nulla una banconota da 50 euro: la banconota infatti avrebbe un numero di serie; se il numero esiste già, è una banconota contraffatta; se il numero ancora non esiste, è ugualmente una banconota contraffatta. Non può farti crescere il saldo del conto corrente. Non può cancellare un debito monetario.

Insomma, sul denaro dobbiamo cavarcela da soli: noi l’abbiamo creato dal nulla, noi dobbiamo scegliere se gestirlo per il bene del popolo, oppure “servirlo” per le brame della finanza.

Da una parte abbiamo il morbo, che adesso è elevato a livello di pandemia.

Riprendendo le parole della virologa Ilaria Capua, quando c’è pandemia non dobbiamo più pensare in termini di “contenere”, ma in termini di “mitigare”: che il contagio sia ritmato secondo le forze del sistema sanitario, in modo che i morti siano il meno possibile.

Questo se uno pensa solo alle forze umane. Ma c’è anche la potenza divina: Dio, la Madonna, San Giuseppe, gli Angeli, i Santi intercessori. Vanno invocati con tutte le forze, perché loro possono far scomparire il morbo in un solo istante: sul virus l’onnipotenza divina è pienamente operativa.

Dall’altra parte abbiamo le conseguenze economiche del morbo, e ho segnalato Fabio Conditi come emblema di uno che combatte per il “denaro buono”, la moneta di popolo emessa senza debito.

Mario Monti sul Corriere

Se Mario Monti scrive un editoriale sul Corriere, viene da dire «Ok, tutto è pronto e sappiamo già cosa ci aspetta».

Certo, lui dice «mi sono limitato a schizzare un’idea». Ma noi crediamo sia invece un’idea in fase avanzata.

Cosa sarebbe questa “idea”?

Il presidente Conte e il ministro Gualtieri, che a mio parere, con il ministro Speranza, stanno governando questa crisi con fermezza e senso dello Stato, potrebbero considerare per tale progetto, avvalendosi della competenza della Banca d’Italia e del Tesoro, forme di finanziamento che non si traducano semplicemente in oneri aggiuntivi per le future generazioni, ma facciano appello al rinnovato spirito civico e al ritrovato senso di appartenenza che oggi gli italiani dimostrano, che facciano leva sulla loro attenzione enormemente accresciuta per la salute pubblica e sulle aperture che vengono dall’Europa.

Detto in termini comprensibili cosa vuol dire?

Si potrebbe pensare all’emissione di un prestito alla Repubblica italiana denominato «Investi nella Salute dell’Italia» o «Buoni per la Salute Pubblica» o «Health of Italy Bonds» per il mercato internazionale. Dovrebbe essere un’emissione per un importo molto rilevante, a lungo termine o irredimibile, ma negoziabile nel mercato secondario; a tasso di interesse fisso e molto basso (oggi anche un tasso zero potrebbe essere interessante, se l’inondazione di liquidità che verrà creata per contrastare gli effetti recessivi della pandemia farà scendere ulteriormente i tassi di interesse in territorio negativo), alle condizioni fiscali più favorevoli, compresa l’esenzione da qualsiasi futura imposizione.

Ecco. È la classica non-idea dei nostri tempi: debito.

Siccome c’è un clima europeo favorevole agli sforamenti (ovvio, dopo l’Italia tutti avranno la grana del Coronavirus), approfittiamone per fare un tipo di debito nuovo.

Debito a lungo termine. O irredimibile. Per i mercati internazionali. Esente da qualsiasi imposizione futura. Negoziabile nel mercato secondario.

Che pena. Che vecchiume. Che nuovo regalo alla finanza internazionale.

Ma è scritto sul Corriere della Sera, e quindi tutti giù il cappello.

Mario Monti è Golia. Potente. Visibile. Con le spalle copertissime. Con le sue idee solo “schizzate”, in realtà già pronte.

I piccoli nOmismatici

Quando penso ai piccoli nOmismatici che si battono a livello governativo, non può che venirmi in mente Davide. Hanno solo la forza delle idee. La diffusione delle loro idee passa solo attraverso quelle piccole cose che Internet mette a disposizione: non potranno mai parlare in RAI o scrivere sul Corsera.

Ma le loro idee sono belle, innovative e per il popolo.

Banche Pubbliche: le abbiamo perse tutte con le sciagurate privatizzazioni dello scorso millennio, ci resta MCC, il Medio Credito Centrale, da poco oggetto del Decreto Legge 142 del 16 dicembre 2019 per la sua ricapitalizzazione e trasformazione in una vera e propria Banca degli Investimenti. Dovrà creare conti correnti elettronici gratuiti per tutti i cittadini italiani e le aziende, conti non soggetti a bail-in.

Il SIRE, Sistema Integrato di Riduzioni Erariali, sarebbe un circuito gestito come Camera di Compensazione basato su un’unità di conto SIRE (1 SIRE = 1 Euro) non convertibile in euro. In pratica lo Stato, quando ti riconosce un credito d’imposta, te lo consegna subito in SIRE e ti autorizza a usarlo in pagamento con chiunque lo accetti. Il SIRE a due anni di distanza è utilizzabile per pagare imposte.

Infine i Conti di Risparmio, che manderebbero in soffitta gli obsoleti BOT, BTP eccetera. Se non sei un cacciatore assatanato di rendimenti, depositi i tuoi soldi sul CdR, vieni remunerato con un piccolo tasso fisso, e li puoi usare per pagamenti con altri CdR. Lo Stato li userà come finanziamento protetto, ossia non soggetto ai mercati e al mitico spread. Non ci sarebbe quindi niente da disinvestire e reinvestire “a scadenza”, per il semplice motivo che la scadenza non c’è: c’è solo la tua volontà di restare, affinché i tuoi soldi servano contemporaneamente a te e allo Stato.

Davide contro Golia. O Frodo contro Sauron, se vi piace il Signore degli Anelli.

Davide contro Golia

Notatele una per una le differenze

Golia / Davide

Titoli di Stato per la Salute / Conti di Risparmio indipendenti dal problema “salute”

Per il mercato internazionale / Solo per gli italiani

A lungo termine o irredimibili /  Senza scadenza e al contempo sempre redimibili

Condizioni fiscali favorevoli / Privi di alcuna rilevanza fiscale

Camera di Compensazione: che roba è? / SIRE, credito fiscale che diventa mezzo di scambio

Per un popolo come il nostro che ha abbandonato il Padreterno, tra Davide e Golia vince certamente Golia.

Perché vinca Davide, a favore di tutti noi, occorre quel qualcosa che si chiama preghiera, o abbandono fiducioso nelle mani di Dio.

Preghiera che va fatta da persone stanche e debilitate spiritualmente, perché ci è stata tolta la Messa e la Comunione (era sufficiente moltiplicare le Messe per diluire la presenza in chiesa a dosi omeopatiche; la paura del virus avrebbe comunque fatto il vuoto).

Oppure ci può essere la preghiera fatta da atei: «Dio, se ci sei, guida il sasso di Davide sulla fronte di Golia». È una variante del «Dio, che non esisti, ti prego» di Dino Buzzati.

Il sasso sulla fronte di Golia è metaforico, ovviamente: mica vogliamo abbattere Mario Monti.

Vorremmo che per una volta, nell’abisso della disperazione, venisse abbattuta la moneta-debito a vantaggio della moneta di popolo.

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Martedì 17 marzo 2020