l'ex sindaco di venezia è accusato di finanziamento illecito

Giorgio Orsoni andrà a processo

Il gup non ha accettato il patteggiamento

Per Orsoni va bene affrontare il processo: «Potrò difendermi appieno nell’ambito del processo. Mi consente finalmente di difendermi appieno»

Giorgio Orsoni
Giorgio Orsoni

VENEZIA | Il gup di Venezia Massimo Vicinanza ha respinto il patteggiamento tra la Procura e l’ex sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, implicato nell’inchiesta Mose. Il patteggiamento era stato concordato in quattro mesi di reclusione e 15 mila euro di multa, ma nell’udienza sul patteggiamento è stato respinto dal gup perché «la pena è incongrua rispetto alla gravità dei fatti».

L'ACCUSA | Orsoni è accusato di finanziamento illecito (avrebbe preso fondi per la campagna elettorale del 2010) nell’ambito dell’inchiesta sul Mose, il sistema di dighe i corso di costruzione pere proteggere Venezia dall’acqua.

LE RAGIONI | Vicinanza ha spiegato che «le condotte da lui tenute sono molto gravi, per l’entità del contributo illecito ricevuto, sia per la provenienza soggettiva e oggettiva del denaro, sia per l’inevitabile rischio per la corretta gestione della cosa pubblica che ha comportato l’aver ricevuto ingenti somme». La pena sia detentiva che economica che era stata patteggiata è «cento volte inferiore a quella massima se si tiene conto dell’entità del finanziamento illecito ricevuto».

IL PROCESSO | Per Orsoni va bene affrontare il processo: «Potrò difendermi appieno nell’ambito del processo. La scelta di accettare il patteggiamento proposto dalla Procura era stata dettata dalla necessità di tutelare l’amministrazione. Venuta meno tale esigenza, ho auspicato la soluzione odierna che mi consente finalmente di difendermi appieno nell’ambito del processo. Prerogative fino ad oggi sempre negatemi».

Domenica 29 giugno 2014