il pareggio di bilancio obbligatorio per il 2016

Def, con taglio alle consulenze e agli stipendi

Intanto slitta di un anno il pareggio di bilancio

Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan: «Nonostante i segnali di ripresa dell’anno in corso, anche nel 2014 il gap rimarrà molto negativo»

di Silvia Tozzi

Matteo Renzi
Matteo Renzi

ROMA | Il Senato ha approvato, con 170 voti a favore, 87 contrari e un astenuto, l’autorizzazione al governo per far slittare il pareggio di bilancio al 2016. 

PAREGGIO DI BILANCIO | Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha spiegato: «Nonostante i segnali di ripresa dell’anno in corso, anche nel 2014 il gap rimarrà molto negativo, la ripresa economica ancora fragile e la situazione del mercato del lavoro rimane ancora difficile». Ma il piano di dismissioni assicurerà «già dal prossimo anno un rapido rientro del debito» su cui ha pesato anche «il pagamento degli ulteriori debiti della pubblica amministrazione. Il profilo programmatico del rapporto debito-Pil rispetta così la regola del percorso di convergenza del debito verso il parametro europeo del 60% del Pil già dal 2015».

DEF | Quindi Palazzo Madama ha dato via libera al Def, il Documento di economia e finanza. Si aspetta il sì di domani per dare corpo alle coperture delle misure economiche annunciate tra cui il taglio Irpef. Ci sarà la razionalizzazione delle spese militari, F35 compresi; ma verranno fatti anche altri tagli alla politica e però pure ai sussidi alle imprese, mentre sarà intensificata (con nuovi strumenti) la lotta all’evasione fiscale. E un capitolo speciale sarà su Palazzo Chigi: taglio netto alle consulenze che ovviamente verrà tradotto in un numero inferiore di contratti e anche meno retribuiti. Quindi non è da escludere (e gli uomini più vicini al premier infatti non lo escludono affatto) che Renzi possa dare una sforbiciata anche al proprio stipendio di 6mila euro.

Giovedì 17 aprile 2014