Auto Elettriche: crescono in Europa ma in Italia sono ancora un mercato di nicchia

Sostenibilità e non solo

Il blog che pone l’attenzione sulla mobilità sostenibile ed i progetti ad essa legati offrendo una visione completa e integrata sui temi Smart City e Green Mobility spaziando sulle varie tipologie di trasporto urbano e non solo.
La mobilità è oggi, soprattutto nei grandi centri urbani, una componente essenziale del funzionamento della città e della vita dei suoi abitanti i quali esprimono una crescente esigenza di efficienza e di miglioramento per tutti gli aspetti che la mobilità include.
Con il termine mobilità infatti si intende non solo il traffico, a cui spesso viene ridotto, ma un sistema complesso che comprende tutto ciò che è in relazione al muoversi, con qualsiasi mezzo, nella città e nel territorio: pedonalità, trasporto pubblico, trasporto privato, sosta e parcheggi, sistemi per una mobilità sostenibile, per citare alcune delle questioni principali, ciascuna delle quali declinabile in molteplici sottosistemi ed in diverse necessarie fasi di pianificazione, programmazione e attuazione integrata per percorrere la migliore delle strade verso un’ottimizzazione della qualità degli spostamenti.

Fabio Rosati

Fabio Rosati
Fabio Rosati nasce a Brescia, classe 1960, laurea in Economia e Commercio alla Sapienza di Roma, master al New York Institute of Finance e laureando in Ingegneria dei Trasporti, dopo la carriera industriale che lo ha portato sino alla Direzione Generale, decide di impegnarsi in qualità di consulente, si dedica alla docenza universitaria – è docente presso l’Università degli Studi Guglielmo Marconi di Roma – e crea il Centro Studi Mobilità di cui è Amministratore Unico, occupandosi di mobilità sostenibile e impegnandosi nella gestione e ottimizzazione di piattaforme di infomobilità per vari clienti nonché supportando alcuni Comuni Italiani nell’ottimizzazione delle problematiche di TPL e di gestione semaforica.
Si occupa dello sviluppo del sistema di rete di ricarica per i veicoli elettrici, promuove lo sviluppo di progetti di piste ciclabili, l’ottimizzazione del car sharing e quanto attiene alla mobilità in tutte le sue forme. È socio esperto della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile nonché membro del Comitato Scientifico della rivista MobilityLab.

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Mag 21

Auto Elettriche: crescono in Europa ma in Italia sono ancora un mercato di nicchia

La crescita delle immatricolazioni dei veicoli elettrici ha registrato in Europa nel 2014 una crescita del 60% ma in Italia le immatricolazioni stentano a crescere. Complice una rete infrastrutturale di ricarica ancora a macchia di leopardo nonostante l’approvazione del Piano Nazionale delle Infrastrutture di Ricarica (PNIR). Manca ancora una strategia di sviluppo mentre per la diffusione di veicoli elettrici servono linee guida politico-normative certe e a lungo termine

di Fabio Rosati

Una stazione di ricarica della Tesla

Gli automobilisti europei mostrano un interesse sempre maggiore per le auto elettriche. Lo dimostrano gli ultimi dati sulle immatricolazioni di veicoli elettrici in Europa diffusi da Avere-France, associazione francese che promuove lo sviluppo della mobilità elettrica.

Le cifre parlano chiaro: la crescita del mercato europeo delle auto elettriche nel 2014 è stata da record. Lo scorso anno le immatricolazioni di auto elettriche sono aumentate complessivamente del 60% nei Paesi del Vecchio Continente. Nel 2014 le auto private e i veicoli commerciali elettrici venduti in Europa hanno raggiunto le 65.199 unità. Nel 2013 le auto elettriche vendute nei Paesi europei si erano fermate a quota 42.194.

Dall’analisi delle nuove immatricolazioni di veicoli a zero emissioni registrate nelle diverse nazioni europee emerge un dato sorprendente: a trainare il boom delle vendite di auto elettriche in Europa sono stati solo due Paesi: Norvegia e Francia. In queste due nazioni è stata venduta oltre la metà dei veicoli elettrici commercializzati nel Vecchio Continente lo scorso anno.

La parte del leone la recita la Norvegia, che ha addirittura raddoppiato il numero delle auto elettriche vendute rispetto ai dati registrati nel 2013 grazie a lauti incentivi e a una popolazione più eco-consapevole. A scegliere di acquistare un’auto elettrica lo scorso anno sono stati 18.649 norvegesi. I veicoli elettrici sono stati il 10% delle auto acquistate complessivamente in Norvegia nel 2014.

La Francia, nazione ben più popolosa della Norvegia, si è fermata invece a quota 15.046. Al terzo posto, nella classifica dei Paesi europei con il numero maggiore di auto elettriche immatricolate nel 2014, si piazza la Germania con 8.804 unità vendute. La Gran Bretagna si posiziona al quarto posto, a quota 7.370. Nel Regno Unito le immatricolazioni di auto elettriche sono triplicate in rapporto al 2013.

L’Italia resta indietro sulla mobilità elettrica piazzandosi all’undicesimo posto con 1.069 auto elettriche immatricolate nel 2014 ed il 2015 continua a mostrare un trend di crescita sempre molto limitato.

Per quanto riguarda le auto elettriche più vendute in Europa nel 2014 al primo posto regna incontrastata la Nissan LEAF con 14.385 immatricolazioni registrate lo scorso anno. Seguono la Renault Zoe a quota 10.980 e la Tesla Model S, che si ferma a 8.744. Al quarto posto si piazza la BMW i3 con 5.620 unità vendute, seguita a ruota dalla Volkswagen e-up! a quota 5.170

Anche in Italia l’andamento dei modelli immatricolati rispecchia quello Europeo.

Tuttavia, le vendite complessive non hanno raggiunto le aspettative dei produttori di automobili. Le case automobilistiche in Europa, ma anche nel Nord America, non sono riuscite a raggiungere i propri target di vendite principalmente a causa della riluttanza degli utenti finali ad adottare nuove tecnologie, dei lunghi tempi di ricarica dei veicoli e della mancanza di consapevolezza sui benefici dei veicoli elettrici.

Certamente non possiamo pensare che l’auto elettrica vada lontano senza una infrastruttura adeguata a supporto del servizio di ricarica, ma anche senza un concetto di business aziendale di riferimento. Sulla base del Piano nazionale infrastrutturale per la ricarica dei veicoli alimentati a energia elettrica varato dal ministero delle Infrastrutture e Trasporti, si dovrebbero aprire nuovi scenari ed opportunità di business.

Ovviamente c’è ancora de verificare e comprendere come sarà fatta la stazione di rifornimento del futuro. Difatti quale luogo migliore per posizionare la distribuzione elettrica se non le già note “stazioni di servizio”? In tal senso le opportunità sono diverse, le stazioni possono diventare dei distributori in rete o anche istituire dei SEU di raccolta e redistribuzione di elettricità, sempre con un occhio a quanto previsto dalla Autorità in merito. Ma i tempi non giocano a favore dello sviluppo della mobilità elettrica poiché siamo ancora lontani da una definizione concreta delle “stazioni di servizio” del futuro e quanto già successo per lo sviluppo del GPL non lascia ben sperare di vedere a breve una soluzione.

Per l’auspicabile diffusione di veicoli elettrici servono invece linee guida politico-normative certe e a lungo termine. Questo permetterebbe la messa in campo dei consistenti investimenti in infrastruttura, necessari per l’auto elettrica a batterie e la proiezione di dati di mercato affidabili e capaci di permettere le economie di scala e la riduzione dei prezzi che servono per permettere la diffusione di massa. Le città devono decidere se e da quando saranno, almeno in aree definite, a emissioni zero e gli Stati devono indicare da quando le emissioni e i consumi di combustibile dovranno essere ridotti, molto ridotti e poi zero. C’è una strada tracciata dall’Unione Europea, adesso deve diventare strategia locale e industriale.

Nel breve termine, la tecnologia ibrida, che vede coesistere a bordo il motore tradizionale e il motore elettrico con batterie, permetterà di abbattere sostanzialmente consumi ed emissioni, soprattutto in città, e di farci avvicinare in termini tecnologici e di educazione dell’automobilista all’auto con trazione totalmente elettrica. Auto ibride non ricaricabili dall’esterno e auto ibride con ricarica dalla presa elettrica e autonomia di alcune decine di chilometri in modalità emissioni zero sono il prossimo passo del mercato automobilistico. Entrambe non chiedono un cambiamento di abitudini a chi utilizza l’auto e garantiscono autonomie di percorrenza pari, o addirittura migliori, rispetto alle auto attuali con un pieno di combustibile.

Nel frattempo, per incrementare ulteriormente le vendite, le case automobilistiche si stanno focalizzando sul miglioramento dell'accessibilità, creando reti di ricarica dei veicoli elettrici attraverso partnership strategiche. Tesla, tuttavia, sta costruendo la propria rete di super-ricarica e ha già oltre 120 stazioni negli Stati Uniti, 75 in Europa e 25 in Asia, ma si prevede che le installazioni raddoppieranno entro la fine di quest'anno.

Non ci resta, come sempre, che aspettare……..

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