Applausi agli assassini di Aldovrandi. Alfano, Grasso e Pansa con la mammma

Ultimi articoli
Newsletter

Patrizia Moretti ha definito gli agenti condannati «assassini»

Applausi agli assassini di Aldovrandi
Alfano, Grasso e Pansa con la mammma

Il segretario del Sap Gianni Tonelli ha spiegato di considerare «i colleghi condannati per errore giudiziario e cerchiamo una revisione del processo. Noi riteniamo che la condanna sia sbagliata»

di Silvia Tozzi

Patrizia Moretti
Patrizia Moretti

ROMA | Gli agenti del Sap hanno applaudito i poliziotti condannati per la morte di Federico Aldovrandi

LE REAZIONI | Il ministro dell’Interno Angelino Alfano che ha parlato di gesto «grave e inaccettabile perché compiuto da uomini che con la loro divisa rappresentano lo Stato». Il capo della Polizia, il prefetto Alessandro Pansa, ha quindi incontrato Patrizia Moretti, madre del diciottenne morto. Lo stesso Alfano, dopo avere revocato l’incontro con il Sindacato autonomo di polizia fissato per martedì a Roma, ha annunciato che «sarà un piacere incontrare la signora Aldrovandi». Il presidente del Senato Pietro Grasso su Facebook ha scritto: «Quegli applausi provocano rabbia e sdegno. Quell’applauso getta discredito anche su chi porta con onestà quella divisa».

PATRIZIA MORETTI | Patrizia Moretti, intervenuta a una conferenza stampa al Senato, ha definito gli agenti condannati «assassini» e ha ricordato che la politica «dovrà trovare una soluzione per questo tipo di casi». Infine il suo appello: «Vorrei una polizia su cui poter contare, di cui non aver paura, come invece succede a me quando vedo una macchina di pattuglia e sono da sola». 

SAP | Il segretario del Sap Gianni Tonelli ha spiegato di considerare «i colleghi condannati per errore giudiziario e cerchiamo una revisione del processo. Se la madre di Federico dice che soffre per gli applausi mi dispiace, non replico al dolore di una madre. Ma non bisogna confondere la verità col pietismo. Noi riteniamo che la condanna sia sbagliata e credo si debba fare chiarezza». Gli applausi, a suo avviso, sono libertà di espressione: «Se non siamo più liberi di solidarizzare con un collega condannato ingiustamente allora meglio che chiudiamo la baracca. Poi il prefetto Pansa dovrebbe pensare che è il capo della Polizia».

Mercoledì 30 aprile 2014

© Riproduzione riservata

1806 visualizzazioni

Commenti
Lascia un commento

Nome:

Indirizzo email:

Sito web:

Il tuo indirizzo email è richiesto ma non verrà reso pubblico.

Commento: